Rune sul rapporto con Alcaraz: "E' un ragazzo fantastico. Su Djokovic invece..."



by GENNARO DI GIOVANNI

Rune sul rapporto con Alcaraz: "E' un ragazzo fantastico. Su Djokovic invece..."
Rune sul rapporto con Alcaraz: "E' un ragazzo fantastico. Su Djokovic invece..."

Holger Rune è ormai considerato al pari di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner una delle stelle del futuro. Nell’ultimo anno la crescita esponenziale del tennista danese ha impressionati tifosi e addetti ai lavori, che lo indicano tra i favoriti nei principali tornei del panorama tennistico mondiale.

Uno di questi è ovviamente Wimbledon, superficie sulla quale non ha ancora dimestichezza, ma dove sta mostrando progressi. Il 20enne ha parlato ai microfoni del Daily Mail affrontando diversi aspetti importanti della sua carriera sportiva, tra cui il rapporto con Carlos Alcaraz e la rivalità con Novak Djokovic: "Per certi versi è l'avversario più difficile da affrontare, ma anche il più facile.

È il più difficile perché può fare tutto, e il più facile perché sai fin dall'inizio della partita che non ti darà tregua e che aspettare i suoi errori è inutile, sei tu che devi vincere ogni punto.

Quando gioco contro di lui, vado al massimo con il mio tennis, cerco di farlo uscire dalla sua zona di comfort e quando sento che è fuori, è allora che attacco", ha spiegato. Tattica che ha dato i suoi frutti nella finale di Parigi-Bercy, suo primo titolo Masters 1000, vinto in finale proprio contro il serbo: "Nella finale di Parigi, la partita è stata molto combattuta e l'ho breakkato sul 5 pari nel terzo set.

Mi sono detto che anche se avessi servito molto bene, avrei ricevuto missili ai piedi. Lui ha iniziato a mandarmi i colpi in risposta e all'improvviso mi sono ritrovato sotto di 0-30. Ho capito che l'unico modo per vincere era che lo facessi io.

Ho cercato di essere pronto sul secondo colpo e di costruire il punto. Ce l'ho fatta, è stato un ultimo game molto coraggioso", ha raccontato.

Rune racconta del grande rapporto con Alcaraz

Poi sul grande rapporto con il numero uno spagnolo: "La prima volta che abbiamo giocato l'uno contro l'altro avevamo circa 10 anni, la prima volta che ci siamo incontrati è stato a Maiorca.

Lui mi ha sempre battuto, poi io ho battuto lui, e così via. Credo che quando giochiamo contro di lui tiriamo fuori il meglio di noi. È molto facile andare d'accordo con lui. All'inizio non parlava molto l'inglese, quindi era un po' difficile avere delle vere e proprie conversazioni, ma si vedeva che era un ragazzo fantastico.

Si poteva già sentire, infatti, che aveva qualcosa. Aveva molte armi nel suo gioco, non era il tipico giocatore che metteva la palla dentro e aspettava che l'avversario sbagliasse, credo che molti di noi non aspettassero di giocare e di attaccare in quel modo", ha concluso. Photo Credit: Jean-Francois badias

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