Khachanov: “Il tennis per me è come gli scacchi. Agli US Open lo scatto mentale”



by GIUSEPPE MIGLIACCIO

Khachanov: “Il tennis per me è come gli scacchi. Agli US Open lo scatto mentale”
Khachanov: “Il tennis per me è come gli scacchi. Agli US Open lo scatto mentale”

Seppur silenziosamente, Karen Khachanov prosegue spedito verso la Top-10 mondiale. Il suo rendimento, dalla seconda metà del 2022 ad ora, è cresciuto e si sta assestando su alti livelli, anche se apparentemente può non sembrare.

Basti pensare che, con la vittoria in quattro set contro l’azzurro Lorenzo Sonego al Roland Garros, il tennista russo ha centrato (almeno) i quarti di finale per tre Slam di fila. Lo switch mentale è avvenuto agli US Open 2022, dov’è arrivato addirittura in semifinale e grazie al quale Khachanov è poi riuscito a fare il carico di fiducia per qualificarsi alle semifinali anche degli Australian Open.

A differenza di ciò che si potrebbe pensare, Karen ha trovato grande giovamento attraverso il gioco degli scacchi, altra sua grande passione oltre al tennis: “Al Roland Garros ci sono molte partite in cui devi dare spesso scacco matto.

Mi piace giocare con l'altro mio allenatore, con Pepo Clavet, a queste cose. Giocavo molto con lui, anche durante il giorno, lo facevamo prima delle partite, in modo da far lavorare il cervello fin dalle prime ore del giorno.

Penso che ci siano molte somiglianze tra i due giochi: ti permette di aprire la mente e di essere davvero immerso nel gioco, poi in campo vedi tutto molto più in grande. Si guardano i possibili colpi con cui si può mettere in difficoltà l'avversario, quindi credo che mi aiuti molto” .

Khachanov, ora c’è Djokovic: “Massimo rispetto”

Procede a spron battuto il cammino di Karen Khachanov al Roland Garros. Il russo ha centrato per il terzo Major consecutivo i quarti di finale, superando negli ottavi l’energia di Lorenzo Sonego, vincitore del primo set e poi calato alla distanza.

Tra Khachanov e l’ennesima semifinale Slam, adesso, si frappone un avversario che dire ostico è poco, ossia Novak Djokovic, per il quale il moscovita nutre grande rispetto pur essendo consapevole di avere delle armi a disposizione per poterlo impensierire: “Non dirò qui quali saranno le mie mosse per batterlo.

Cercherò di essere il più preparato possibile e analizzerò con il mio team cosa possiamo fare meglio. Guarderemo alcuni punti, alcune partite di Novak e poi faremo un piano per competere. Siamo di fronte a uno dei compiti più difficili, gli avversari sono molto duri, quindi non si può escludere nulla.

Allo stesso tempo, ho il massimo rispetto per lui. Ma sono molto concentrato, entusiasta di fare bene, vedremo se ne sarò capace o meno” . Photo Credits: REUTERS/Benoit Tessier

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