Ivanisevic: "Ai miei tempi, tutti i tennisti erano amici. Oggi non è più così"
by ANTONIO FRAPPOLA | LETTURE 9861
“Ai nostri tempi eravamo a Marbella per un’esibizione e tra vittoria e sconfitta ballavano 30mila dollari, con cui potevi comprarti anche un appartamento. Io dovevo giocare la Coppa Davis la settimana successiva, dunque ero casto e puro, Borg invece...
La sera prima della finale bevve l’impossibile, circa trenta bicchieri di vodka, al punto che fui costretto a portarlo nella sua camera d’hotel, e a buttarlo sul letto, aveva bevuto davvero troppo. Pensai: é fatta!
Invece il giorno entrammo in campo e lui mi battè 6-2, 6-1. Cambiavo campo e gli sputavo... “ . Adriano Panatta, ospite alla trasmissione Quelli che il calcio, ha raccontato una delle numerose storie legate alla sua rivalità e amicizia con Bjorn Borg, uno dei migliori tennisti di sempre.
L’episodio narrato da Panatta rappresenta l’emblema del rapporto che i giocatori condividevano un tempo dentro e fuori dal campo.
Goran Ivanisevic: "Ai miei tempi i tennisti erano amici, ora... "
Goran Ivanisevic ha parlato proprio di questo cambiamento in un’interessante intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
L’attuale allenatore di Novak Djokovic ha spiegato che oggi i tennisti hanno un rapporto controverso con i propri colleghi anche a causa della crescente attenzione mediatica. "Qual è stata la generazione migliore.
Difficile da dire. Forse Nole, Roger Federer e Rafael Nadal sono i migliori di sempre. Però ogni generazione ha portato qualcosa di nuovo e unico. Ma c'è una differenza sostanziale. Ai miei tempi, tutti i tennisti erano amici" , ha spiegato Ivanisevic.
"Uscivamo spesso insieme, andavamo a cena, eravamo un gruppo vero. Oggi non è più così: i tennisti si salutano solo in campo, e a stento fuori. Non c'è rapporto tra loro. Troppi media intorno, troppi agenti, troppo internet.
Rimpianti? Sono molto fiero di me stesso, della vittoria di Wimbledon 21 anni fa, delle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. Ma alcune partite importanti, semifinali e finali di Slam, le ho perse perché non avevo il giusto equilibrio mentale: combattevo contro me stesso, invece dell'avversario" . Photo Credit: REUTERS/ Tony O'Brien