"È ingiusto": Matteo Berrettini torna a criticare la scelta dell'ATP a Wimbledon



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"È ingiusto": Matteo Berrettini torna a criticare la scelta dell'ATP a Wimbledon

A pochi giorni dall’esordio a Wimbledon di Matteo Berrettini, fresco vincitore dei tornei di Stoccarda e del Queen’s, cresce l’attesa di tutto il pubblico italiano di vedere in azione il tennista romano.

L’attuale numero 11 del mondo, dopo la finale disputata lo scorso anno e gli incredibili numeri sull’erba, parte come uno dei favoriti alla conquista dello slam londinese. In un’intervista de L’Equipe, Berrettini ha parlato della sua preparazione per Wimbledon e commentato la decisione dell’ATP di non assegnare punti.

Berrettini: "Prima non amavo l'erba. E' cambiato tutto in un match di Coppa Davis contro l'India" Il 26enne romano ha ricordato con gioia l’incredibile finale dell’anno scorso. “Non posso credere che sia già passato un anno.

Ricordo ancora molto vividamente tutto ciò che accadde allora. Il giorno prima della finale, la finale stessa, dopo la finale. Tutto il mondo al centrale cantava il mio nome. Quella tensione nel primo set e in quello finale.

Quel giorno Londra era impazzita perché si sarebbe giocata anche la finale del Campionato Europeo tra Inghilterra e Italia” ha detto Berrettini. Sulla questione punti ATP, l’italiano ha dichiarato:“Quando ho saputo della decisione ero piuttosto arrabbiato e lo sono ancora.

Penso che sia piuttosto ingiusto. Almeno avrebbero dovuto informare i giocatori in quel momento e spiegarci cosa stava succedendo. È vero che la situazione non è facile, che i russi e i bielorussi non meritano di non poter giocare, ma almeno in una situazione come questa bisognerebbe chiedere ai giocatori la loro opinione e cosa pensano dell'intera vicenda”.

Berrettini ha poi continuato: “Con questa situazione, Wimbledon rimane un torneo certamente motivante, ma d'altra parte non lo è affatto. Sapere che vincere tre tornei di fila, tra cui Wimbledon, non vi aiuterà a non uscire dalla top ten e scendere oltre la ventesima posizione è qualcosa di piuttosto spiacevole.

Se avessi saputo prima di questa situazione, forse avrei cambiato programmazione. Non ho giocato il Roland Garros perché non mi sentivo pronto e non volevo accelerare il mio ritorno, ma forse avrei provato a giocarlo se lo avessi saputo prima.

Ma in ogni caso, anche se so che sarà difficile, sono fiducioso di rientrare nella top 10 perché ci sono riuscito in passato”. The Hammer ha raccontato che in passato l’erba non era una superficie a lui congeniale.

“Le sensazioni quando giocavo sull'erba non erano buone, non sono mai riuscito a muovermi bene. Ma tutto è cambiato quando ho giocato una serie di Coppa Davis contro l'India sull'erba. Mi è piaciuto molto.

Mi sentivo meglio, sentivo che il mio servizio funzionava di più, soprattutto con lo slice. Mi dispiaceva persino che la stagione dell'erba fosse così breve” ha rivelato Berrettini. L’italiano ha infine parlato della sua rinomata bellezza.

“Capisco che sia un argomento di discussione e che io piaccia alla gente. Ma questo aspetto non mi definisce affatto. Le interviste che mi vengono concesse sono perché sono un tennista, non un modello. Logicamente mi piace sentirmi dire che sono bello, ma dovrebbero ringraziare di più mia madre.

Il fisico può attirare gli sponsor, ma non fa giocare meglio. Altrimenti il numero uno del mondo sarebbe la persona più bella in assoluto” ha scherzato Berrettini.

Matteo Berrettini Wimbledon