Osaka: "Sono molto felice. Ho lavorato duramente per raggiungere questo traguardo"
by ANTONIO FRAPPOLA | LETTURE 1174
Naomi Osaka ha vinto il suo quarto Slam in carriera agli Australian Open 2021 dopo aver battuto Jennifer Brady con il punteggio di 6-4, 6-3. La campionessa giapponese non ha mai perso una finale di un Major e questa statistica non fa altro che confermare la grande forza mentale che ha sempre messo in campo quando chiamata ad alzare il livello.
Osaka: "Le aspettative non sono più un ostacolo"
“Sono molto felice in questo momento. Ho lavorato così duramente durante la preseason proprio per raggiungere traguardi come questo” , ha spiegato Osaka in conferenza stampa.
“Fa sempre molto effetto arrivare a quell’ultimo punto da vincere, cominci a tremare un po’ perché inizi a pensare a tutti i ‘e se adesso questo’ o ‘e se adesso quello’. Quella di oggi non è stata una partita bella come quella di New York, è stata più una guerra mentale, una battaglia di nervi.
Penso che entrambe fossimo molto nervose; almeno io lo ero. Prima della partita mi sono ripetuta che non avrei giocato bene. Non dovrei mettermi tutta questa pressione, dovrei solo giocare e lottare per vincere ogni punto. Possibilità di raggiugnere la prima posizione del ranking? Se devo essere sincera, non penso affatto alla classifica.
Non gioco tutti i tornei ed il mio obiettivo e fare bene in quelli a cui partecipo. Questo è il mio obiettivo quest’anno: essere continua e non avere troppi alti bassi, soprattutto nella parte centrale della stagione” .
Osaka ha trionfato due volte agli Australian Open e due volte agli US Open; non ha quindi mai vinto uno Slam sulla terra battuta e sull’erba. Sia al Roland Garros che a Wimbledon, la giapponese non si è mai spinta oltre il terzo turno.
“Spero di vincere sulla terra battuta dopo i successi ottenuti sul cemento, perché è la parte di stagione che viene prima. Devo adattarmi a queste superfici; non ho giocato molto sulla terra e sull’erba nel circuito Junior.
Esempio per le altre ragazze? In passato questa cosa mi trasmetteva una responsabilità immensa, mi spaventava e mi rendeva nervosa. Con il passare del tempo, invece, ho capito che l’unica cosa che posso fare è essere sempre me stessa.
Per me è un onore vedere bambini e bambine seguirmi e supportarmi. Ho imparato nel tempo che essere sempre sicuri di se stessi non è sempre l’unica via. Sia in campo che fuori, a prescindere da come vadano le cose.
Non considero più le aspettative come un peso, le vivo, le affronto e basta. Sento che nessuno si aspettava certe cose da me quando ero più giovane, ma adesso le ho raggiunte, ci sono riuscita. Oggi ci sono - e ci saranno sempre - più pressioni, ma credo che servano anche loro per aumentare le motivazioni, ti danno la spinta per fare sempre meglio" .