ESCLUSIVA - Flavio Cobolli:”Ecco i miei obiettivi per il 2021”



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ESCLUSIVA - Flavio Cobolli:”Ecco i miei obiettivi per il 2021”

La stagione 2020 ha sancito la definitiva consacrazione di Lorenzo Musetti, che oltre alla prima vittoria challenger ha ottenuto diversi successi nel circuito maggiore, soprattutto nei tornei di casa nostra. Il movimento maschile italiano vive un momento particolarmente positivo, che oltre al ligure, a Sinner e gli attuali sette giocatori in top 100, sembra anche avere nelle retrovie dei ragazzi che possono far ben sperare per il prossimo ricambio generazionale.

Tra questi c’è Flavio Cobolli, romano classe 2002, che dopo Lorenzo Musetti e assieme a Matteo Gigante, è tra i ragazzi più promettenti. Con Flavio, che ha avuto un percorso junior di altissimo livello toccando addirittura la top 10, abbiamo scambiato due chiacchiere per conoscere i suoi programmi per le settimane a venire.

Ciao Flavio, grazie per averci concesso questa intervista. Come è andata la preparazione invernale e quali sono i tuoi prossimi tornei in programma? La preparazione invernale è andata bene, sono molto soddisfatto.

Dopo due anni e mezzo sono tornato ad allenarmi con Gianluca Pasquini, il mio primo preparatore, so che è stata una scelta particolare ma sentivo che era quella giusta, che mi faceva stare bene. Mi sono allenato tanto senza sentire particolari pressioni, fisicamente mi sento in forma e sono pronto per la prima trasferta dell’anno che non so ancora dove sarà, stiamo valutando se andare in Tunisia, in Egitto o in Turchia.

L’idea è quella di fare due Itf 15 mila e poi provare con qualche challenger. Nel 2020 hai dovuto lasciare l’attività junior per dedicarti ai primi tornei da professionista. Quali sono le più grandi differenze che hai notato? La prima cosa che risalta agli occhi è sicuramente una velocità di palla maggiore.

Poi durante il match vedo che i miei avversari nei punti importanti fanno sempre la scelta giusta e mantengono sempre un buon atteggiamento. Altra differenza è sicuramente il servizio, la qualità nei pro sale davvero parecchio.

Com’è essere allenato dal proprio padre? Riuscite a separare le dinamiche dentro e fuori dal campo? Diciamo che quando due anni e mezzo fa abbiamo iniziato a lavorare insieme il nostro rapporto aveva molti alti e bassi.

Col passare del tempo è andato però sempre meglio, io so che in campo lui è solo il mio allenatore e io solo il suo allievo. Le cose adesso vanne bene e spero che possano migliorare ancora. Quest’anno hai vissuto per la prima volta l’atmosfera del Foro Italico da giocatore e hai fatto anche da sparring a diversi campioni.

Ci racconti che esperienza è stata e chi ti ha colpito di più in allenamento? È stato tutto molto strano. All’inizio io non dovevo giocarli perché non avevo una WC, poi è venuta fuori la possibilità all’ultimo momento.

Calpestare quei campi per la prima volta è stata una fortissima emozione, oltretutto ho giocato nei campi secondari sotto la mia curva, la sud. Mi sono allenato con diversi giocatori come Djokovic, Dimitrov e Schwartzman, poter giocare con loro è stato pazzesco.

Quello che in allenamento mi ha impressionato di più è stato Dimitrov, giocare con lui è stato oltre che formativo, divertente. Quali sono i tuoi obiettivi per questo 2021? Con il mio team abbiamo fissato come obiettivo quello di giocare più match possibili e rientrare nei top 400.

Inizierò per lo più con degli Itf 15 mila, poi spero che la federazione mi aiuti con qualche wc per giocare dei challenger, spero però di arrivare a giocarli con il mio ranking nella seconda parte dell’anno.

Ultima domanda. Il migliore 2002 italiano è Lorenzo Musetti che viene da un’annata pazzesca. Pensi di poter avere la sua stessa crescita? Cosa pensi ti manchi per arrivare a quel livello? Hai citato Musetti che a parer mio è un fenomeno, come lui ce ne sono uno su un milione.

Penso di dover crescere in diversi aspetti per arrivare dove è lui ora, anche se giocandoci contro ho l’impressione che il suo livello sia alla mia portata. Vedendo i suoi match noto che nell’arco di una partita è molto più costante di me e serve meglio.

Sicuramente lui ora è molto più forte, spero però di arrivare a giocarmela alla pari un giorno.