Verdasco: "L'infortunio alla gamba non è passato durante la quarantena"



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Verdasco: "L'infortunio alla gamba non è passato durante la quarantena"

L’unico aspetto positivo della quarantena, dal punto di vista di un atleta acciaccato, è stata la possibilità di sfruttare il periodo di riposo per recuperare dai guai fisici e ritrovare la perfetta condizione, senza inficiare la performance sportiva.

Per Fernando Verdasco, tuttavia, le cose non sono andate esattamente così. Il 2020 del tennista madrileno non era iniziato male, con i quarti di finale a Doha e il terzo turno agli Australian Open: le sue ultime due apparizioni nel circuito sono però coincise con due sconfitte al primo turno, a Cordoba contro Carlos Taberner (addirittura numero 198 del mondo) e a Rio de Janeiro contro Pablo Andujar.

Due battute d’arresto impreviste, in parte dovute ad un problema ad una gamba che non si è risolto nel corso della quarantena.

Verdasco e il persistente infortunio alla gamba

“Ho avuto un problema alla gamba per diversi mesi” ha raccontato il tennista spagnolo, tornato in campo per partecipare all’Ultimate Tennis Showdown.

“Ho pensato che si sarebbe risolto durante la quarantena, ma quando sono tornato ad allenarmi ce l’avevo ancora. Quindi, oltre ai due mesi di reclusione, ho perso altre sei settimane di allenamento, perché mi sono dovuto fermare.

Non è stata chiaramente la situazione ideale per me. Il mio piano prevedeva la possibilità di allenarmi al massimo dopo essere stato fermo in quarantena per due mesi, ma il dolore mi ha costretto a fermarmi per altre sei settimane”.

Adesso l’infortunio è passato, almeno in termini di dolore, ma la condizione del madrileno non è ancora quella ottimale. “In realtà, non sono guarito al 100%, anche se il dolore è praticamente scomparso” ha infatti sottolineato lo stesso Verdasco.

“Posso giocarci, anche se devo stare molto attento. Mi sforzo, ma non riesco ancora a dare il 100%. Sto giocando e vedendo come il mio corpo reagisce al dolore”. Coraggiosa dunque la decisione di partecipare all’UTS presso l’Accademia di Mouratoglou.

“Non ero sicuro di poter venire a giocare” ha del resto ammesso l’attuale numero 52 del mondo. “È stata una decisione che ho preso all'ultimo minuto, un paio di giorni fa, insieme al mio team.

Ho deciso di provare, e considerando i pochi allenamenti fatti e la precaria condizione fisica, posso dire di aver giocato piuttosto bene. Due giorni fa ho fatto la mia prima sessione di allenamento con Richard Gasquet e in campo non ero affatto a mio agio nei movimenti, è lì che sono tornato a giocare dei punti, anche se si trattava soltanto di un allenamento”.

Photo Credit: Getty Images