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Stefano Travaglia si è ormai ritagliato un bel posticino tra i primi cento giocatori del mondo. Aveva iniziato la stagione con un successo ai danni di Taylor Fritz a Perth e nel Challenger di Bendigo aveva trovato posto sul tavolone dei finalisti.
Nel corso di un'intervista rilasciata a "Tuttosport" il marchigiano non ha di certo nascosto le ambizioni. «Essere tra i migliori 100 significa avere maggiori sicurezze anche dal punto di vista economico, poter fare gli ATP 250, le qualificazioni negli ATP 500 e in qualche Masters 1000.
Ovviamente essere nei tabelloni Slam. Alla ripresa punterò alla top 50». Il ciclone coronavirus ha dato un nuovo il significato alla parola normalità. «Ora eseguo solo esercizi di mantenimento, cercando di tenere oliata la macchina.
In particolare polso, gomito e spalla. Ma la manualità con la racchetta non sarà un problema. Quella che stiamo vivendo è una sosta atipica, anche se per ragioni diverse a me non nuova, come quando nel 2016 sono stato fermo per tre mesi in casa per un problema alla schiena.
La differenza è che oggi non abbiamo certezze su quando si sbloccherà il quadro emergenze mentre quando sei infortunato c’è sempre una luce». Photo Credit: Getty Images
