Davvero interessante l’intervista concessa da Danielle Collins al portale ‘Tennis Head’, dove la giocatrice statunitense ha criticato il linguaggio sessista che caratterizza il mondo del tennis. In particolare, la 25enne di St.
Petersburg, a cui quest’anno è stata diagnosticata l’artrite reumatoide, si è soffermata sulla componente emotiva con cui viene etichettato il genere femminile. “Ho sentito un commentatore affermare che una giocatrice era troppo emotiva.
Lo direbbero anche di Rafael Nadal? Mi hanno spesso definita come ‘instabile’. Lo ritengo un termine molto sessista. Ricordo quando ero piccola e le sorelle Williams iniziavano a competere e a vincere. La gente era sorpresa dal loro spirito combattivo.
Stavano lavorando duramente, eppure le persone sembravano quasi confuse. Cosa c’è che non va? Non voglio che i miei parenti accendano la televisione e sentano che una giocatrice è troppo emotiva. Bisogna superare il sessismo nel tennis” – ha tuonato Collins.
Non a caso, Danielle ha scelto un’allenatrice: “Essendo una donna, penso che mi capisca ad un livello più profondo. Non ho nulla contro gli allenatori maschi, ma soprattutto se non hanno mai giocato al livello professionistico, non sono in grado di entrare in empatia e comprendere ciò che passa per il cervello di un atleta.
Semplicemente perché non sono mai stati prima in quella situazione. Ciò non significa che non possano essere dei buoni allenatori, ma non è lo stesso”.