Il 2019 è stato davvero un annus horribilis per Monica Puig. Sembra lontanissimo il momento in cui, tre anni fa, la portoricana si proclamava campionessa olimpica a Rio de Janeiro. “Devo prendermi del tempo per riflettere sulla questa stagione” ha detto Monica in una recente intervista.
“Fa decisamente male perché ci sono stati tanti momenti complicati e tante lotte, c’è stato un periodo in cui anche solo alzarmi dal letto era diventata una sfida. Tuttavia, anche nei miei momenti più bui, una voce dentro di me mi ha detto di continuare, di continuare a crederci, perché qualcosa di buono mi stava aspettando alla fine di questo dolore.
Questo è ciò di cui non potrei essere più orgogliosa, il mio coraggio e la mia lotta”. La svolta è arrivata poco più di un mese fa, dopo l’abbandono da parte del coach Kamau Murray alla vigilia degli Us Open.
“Fortunatamente, penso di aver finalmente raggiunto la luce alla fine del tunnel appena cinque settimane fa, quando ho rivoluzionato il mio team e mi sono data una nuova opportunità, un nuovo inizio” ha spiegato Puig.
“Sono davvero grata per il fatto di avere persone così incredibili nel mio angolo, mi hanno aiutata a tornare”. “Se anche il 2019 è un anno che voglio dimenticare, non lo farò senza prima sottolineare un messaggio che rimarrà per sempre nella mia memoria: ‘C'è sempre una luce alla fine di ogni tunnel per tutti coloro che ci credono’.
Lavora sodo, persevera, sii gentile e rispetta sempre il prossimo, prima o poi sarai ricompensata”. Adesso Monica può guardare avanti. “Ora è il momento di ricaricare le batterie in vista di una stagione olimpica come il 2020.
Non vedo il tempo di iniziare a lavorare nella preseason, di tornare ad allenarmi, ma ora so che anche il riposo e il recupero sono componenti fondamentali, quindi un po’ di tempo libero non potrà che farmi molto bene” ha concluso la portoricana.
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