Karen Khachanov: “Il mio obiettivo? Arrivare tra i migliori e rimanerci”
by GIACOMO CORTOPASSI | LETTURE 2738
Il ventitreenne russo Karen Khachanov, numero 9 delle classifiche attuali, ha vinto in carriera un totale di quattro titoli ATP, di cui il primo conquistato nella città cinese di Chengdu, nel 2016. Il giocatore di Mosca, pur essendo recentemente uscito negli ottavi di finale del Masters 1000 di Shanghai per mano del nostro Fabio Fognini, rimane comunque una delle migliori promesse del tennis mondiale.
In un’intervista rilasciata pochi giorni fa, Khachanov ha così ricordato il suo finale di stagione asiatico di tre anni fa, quando riuscì a conquistare il suo primo sigillo ATP: “Quello fu il mio primo titolo della carriera, è ovvio che resterà per sempre nei miei ricordi.
Qualsiasi cosa tu faccia, entri tra i primi 300 giocatori del mondo, poi tra i primi 100, quei momenti te li ricorderai per sempre. Per questo il primo trofeo non lo dimenticherò mai”. Intanto, nel corso di questi ultimi tre anni, Khachanov ha anche alzato il suo primo trofeo Masters 1000 (a Parigi-Bercy nel 2018), ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros e si è issato fino all’8° posizione del ranking mondiale: “Naturalmente, questo lo ripeto da sempre, è per giocare grandi partite che mi impegno a lavorare”, ha detto.
“E’ per giocare grandi tornei e cercare di vincere. E’ quello il mio obiettivo, quindi è ovvio che se si va a vedere com’ero tre anni fa si possa dire che la mia sia stata una specie di evoluzione.
Ho giocato più partite, ho acquisito più esperienza sui grandi palcoscenici contro i più forti”. Il russo ha dichiarato di allenarsi particolarmente sul gioco di gambe e sulla discesa a rete: “Sono alto e quando vengo a rete … di certo la riesco a coprire tutta, ma devo anche avere idea di dove stia giocando, di dove i miei avversari mi possano passare.
Sono cose che devi riuscire a realizzare con tanto allenamento”. Khachanov ha quindi concluso commentando la propria posizione all’interno della Next Gen: “Sarò il prossimo ad emergere nel Tour e a rimanerci, ma ci sono molti altri ragazzi e credo che la nostra generazione sia molto forte”.