Fognini: "Sono sotto antinfiammatori. Djokovic e Federer mi hanno detto..."
by LUIGI GATTO | LETTURE 32177
È contento e soddisfatto Fabio Fognini dopo la vittoria convincente su Jo-Wilfried Tsonga col punteggio di 6-3 6-4. In conferenza stampa queste le parole del ligure: "Jo al meglio della sua forma in qualsiasi momento poteva tornare in partita, quindi sono stato bravo, il game del 4-1 lui ha tirato e ha giocato bene, io ho sbagliato due dritti lì che non dovevo sbagliare.
L'importante era portarla a casa". Sui suoi problemi alla gamba, ha aggiunto: "Non so cosa ho, lo sa il dottore, chiedete a lui. Negli ultimi due giorni il dolore si è risvegliato di punto in bianco e ho detto 'devo venire perchè ho un mal di schiena che mi scende fino in giù', ero un po' preoccupato perché mi limita coi movimenti che sono il mio punto di forza.
Però l'ho gestita bene, stiamo trattando, sono sotto antinfiammatori. Ma sto continuando a mantenere un certo tipo di livello e concentrazione che mi era mancata ma che ora ho". Gli hanno fatto i complimenti Novak Djokovic e Roger Federer dopo il trionfo a Monte Carlo? "Sì, loro due sì.
Mi hanno detto 'bravo' (ride, ndr)". Quanto le critiche e le aspettative lo hanno condizionato in passato? "Fa parte del gioco. Qui a Roma sono riuscito a capire il pubblico e loro a capire me. Sapevo quanto ci tenevo e hanno capito quanto è difficile per un italiano giocare questo torneo.
Le critiche costruttive servono, le altre bisogna tappar le orecchie e andare avanti. Non sono tutti perfetti". Infine sulle possibilità di vincere a Roma: "Io massimo in tutta la mia carriera ho fatto quarti, ho battuto Thiem giocando bene, ho perso con Rafa, e come ho detto per qualsiasi italiano è il torneo dei sogni.
Io ne ho vinto un altro che era dei sogni (Monte Carlo) perché tutti come sanno sono nato lì e ho vissuto parte della mia carriera allenandomi anche a Monte Carlo quando all'epoca giocava anche Gaudenzi. È difficile ma a parte questa cosa fisica sono sempre stato tranquillo, anche quando prima di Monte Carlo sapevo che mi stavo allenando bene ma era solo una questione di pazienza e di accettare le cose, accettare com'ero e di punto in bianco è arrivato questo regalino. Poi chissà, chi vivrà vedrà".