La favola di Sinner: "E pensare che non volevo nemmeno giocare a Roma..."
by LUIGI GATTO | LETTURE 5616
Un applauso scrosciante accoglie Jannik Sinner nella sala stampa principale del Foro Italico. Memorabile la sua prima vittoria nel tabellone principale di un Master 1000, ottenuta in rimonta su Steve Johnson col punteggio di 1-6 6-1 7-5.
Non era di certo il Centrale delle grandi occasioni, come è normale che sia in una domenica di primi turni, ma il sostegno dato dal pubblico è stato esemplare dall'inizio alla fine. Tanta voglia di far bene ma per certi versi, ovviamente, la paura di fallire su un palcoscenico importante.
"All'inizio non era facile perché c'era tanta tensione e tanta gente che aspettava qualcosa, poi dopo sono andato in bagno (risata generale, ndr), mi sono preso un po' più di tempo e la partita è cambiata anche se a inizio secondo set facevo un po' di fatica soprattutto col servizio.
Ma è grazie al pubblico che ne sono uscito, mi ha aiutato molto". "Abbiamo guardato qualche match, come gioca, sapevo che giocava tanto in slice e non appena ritrovato il mio gioco le cose sono andate meglio". A 17 anni un risultato del genere "non è una cosa normale, sorprende anche me.
Poi forse io sono una persona più tranquilla degli altri ma dentro di me le emozioni ci sono. Sono venuto qui avendo giocato tante partite in un torneo prima, sono arrivato la sera prima e la prima partita delle pre-qualificazioni non era facile.
All'inizio non volevo nemmeno venire qua e a volte le cose succedono per caso. Credo che oggi non ho nemmeno giocato un match perfetto, c'è da capire il livello e per questo mi ritengo felice".
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