Fabio Fognini e Jeremy Chardy si ritroveranno uno contro l'altro venerdì come secondo match dalle 11:30 nella sfida Italia-Francia a Genova. C'è tanta voglia di far bene da parte di entrambi che si ritrovano a meno di un mese dalla vittoria del transalpino a Indian Wells in tre set. Una partita dove Fognini era avanti 6-4 4-1 prima di farsi recuperare e poi nel terzo set, preso dal nervosismo, si è lasciato andare a qualche insulto nei confronti di Chardy. "100 del mondo tutta la vita. Non sa come gioca, a caso completo", aveva detto Fognini durante il match, aggiungendo parole piuttosto colorite come si può vedere nel video sottostante.
Giovedì in conferenza stampa a Chardy è stato chiesto di commentare la condotta di Fognini e non ha nascosto il suo disappunto: "È stato molto irrispettoso nei miei confronti. Non ho apprezzato tale comportamento. La mia filosofia non è questa, e la migliore risposta è vincere di nuovo domani. Fabio lo conosco bene, può attraversare qualsiasi fase e dovrò concentrarmi su me stesso". Chardy ha comunque amichevolmente stretto la mano a Fognini per le tradizionali foto pre-sfida.
Yannick Noah ha difeso Chardy, seppur ammettendo che "nella mia carriera ho sentito cose cento volte peggiori. L'unica differenza è che ora ci sono i microfoni. Se domani sarà peggio, ci adatteremo. E abbiamo anche le nostre carte da giocare, prima di tutto il tennis, che influenzerà il comportamento degli altri e del pubblico".
Sulla nuova Coppa Davis dal 2019 ha parlato Corrado Barazzutti: “Mi sono già espresso in questo senso. La Davis va molto bene così da 100 anni, cambiare significa ammazzare la competizione. Sarebbe come modificare un torneo del Grande Slam e farlo giocare in una settimana due set su tre. Non è vero che i giocatori più forti non partecipano alla Coppa Davis. Questa settimana tutti i campioni giocano e tutti i grandi campioni l’hanno sempre giocata. La Davis è speciale, è diversa. Chi la gioca è speciale, perché non è facile stare in campo per giocare tre set su cinque per tre giorni di fila”.
Così Andreas Seppi: “Giocare in una sede unica secondo me farebbe perdere alla Coppa il fascino e il calore del tifo per la squadra, con nuove regole la manifestazione mi affascinerebbe meno. Detto questo, io magari non la giocherò più la Davis quando la cambieranno, ma a me piace così”.