Novak Djokovic: "Il braccio fa male, ma sono grato per aver potuto giocare"



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Novak Djokovic: "Il braccio fa male, ma sono grato per aver potuto giocare"

È finita l'avventura di Novak Djokovic nel primo torneo del suo complesso e difficile ritorno alle competizioni. Hyeon Chung ha spedito a casa il tennista serbo col punteggio di 7-6 7-5 7-6. A fine partita grande sportività di Djokovic, che ha reso omaggio al suo avversario: "È stato il giocatore migliore stasera e ha meritato di vincere. Ogni qualvolta si è trovato nelle situazioni di difficoltà, ha giocato colpi e passanti incredibili. Un muro da fondo campo".

Come stai fisicamente? "Non bene purtroppo - ha ammesso Djokovic -. Verso la fine del primo set (il braccio) ha iniziato a far male di più e ho dovuto conviverci fino alla fine del match. Il dolore non era così grande da dovermi fermare, anche se mi penalizzava al servizio, che significa tanto contro Chung visto che lui risponde bene e rimanda indietro molte palle. Ma devo dire che sono molto grato per aver avuto la possibilità di giocare, e non era scontato. Ho disputato quattro partite qui, è stato un buon torneo. È frustrante quando hai così tanto tempo e non guarisci a sufficienza. Sto cercando di fare il meglio perché amo questo sport e mi diverto a migliorare".

Pensi di aver bisogno di più tempo per guarire completamente? "Non lo so. Devo parlarne con tutti - il mio staff medico e non, gli allenatori - fare una risonanza e vedere com'è la situazione. Nelle ultime due settimane ho giocato tanto. Vedremo cosa sta succedendo dentro". In teoria il prossimo torneo per lui è Indian Wells a metà marzo, potrebbe chiedere una wild card per Dubai o Acapulco tra un mese. Ha inoltre chiarito che a parte il braccio, fisicamente nulla lo limitava particolarmente, quindi il problema vicino l'anca/parte finale della schiena è al momento secondario.

Djokovic ha anche parlato in modo esaustivo dei miglioramenti di Chung: "Fisicamente è più forte, più maturo. Negli ultimi 15 mesi ha giocato grandi partite sul grande palcoscenico e ciò aiuta ad acquisire esperienza e fiducia. Giochiamo in modo simile. Ha il gioco per essere un giocatore top 10".

Una cosa in cui Hyeon Chung deve migliorare è sicuramente il rapporto con la stampa. Troppo timido e dalle troppe poche parole per il coreano, abbastanza limitato con l'inglese, su cui ha assicurato che ci sta lavorando. "Mi ispiro a Novak, Roger e Rafa - ha detto il 21enne dopo la vittoria sul serbo -. Loro sono i miei modelli di comportamento, i miei idoli. Sono contento di giocare di nuovo con Novak e onorato di vederlo nel circuito. Oggi il mio sogno è diventato realtà. Ho un gioco simile a Novak perché gioca bene dalla linea di fondo e anche mentalmente è forte. Da piccolo cercavo di copiarlo", ha ammesso Chung, che ha visto Djokovic per la prima volta dal vivo proprio agli Australian Open nel 2008, anno del primo successo Slam del serbo.

È il primo sud coreano a raggiungere i quarti a livell Slam. Una Nazione in cui "gli sport più popolari sono il baseball, il basket, il calcio e il pattinaggio sul ghiaccio per via delle Olimpiadi. E spero il tennis sia al numero 5 dopo stasera". Quanto aver vinto le Next Gen Finals a Milano ha aiutato a incrementare la tua fiducia? "Si, mi ha reso contento, mi ha dato fiducia". È difficile da capire perché ora sei numero 58 del mondo e due anni fa eri 51. Che è successo? "Ho avuto tanti infortuni, ogni anno di 2-3 mesi. Quest'anno spero non ce ne siano".

Prosegue il cammino della sorpresa del torneo Tennys Sandgren, che ha battuto Dominic Thiem in cinque set, 6-2, 4-6, 7-6, 6-7, 6-3. Il presidente della federazione tennis americana Katrina Adams ha elencato cinque elementi su di te in un tweet: cuore, grinta, tenacia, pazienza e fiducia. "Sì, tutti quanti sono stati necessari. Penso la pazienza abbia rivestito una parte importante perché lui faceva tante cose positive soprattutto al servizio. Mi dicevo di rimanere calmo e concentrato".

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