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Ci si aspettava moltissimo da Thanasi Kokkinakis. Capace di raggiungere a 18 anni il secondo turno all'Australian Open, il tennista di Adelaide era considerato come il prossimo "golden boy" del tennis australiano, fin quando gli infortuni non lo hanno abbattuto in tutti i sensi.
Non solo fisicamente, visto che si è operato alla spalla nel dicembre 2015, ma anche e soprattutto mentalmente. Intervistato dal Sydney Morning Herald, l'australiano, che questa settimana farà il suo ritorno in singolare a Sydney contro Jordan Thomspon, ha parlato dell'ultimo anno molto duro dal punto di vista mentale per lui.
"La frustrazione mi ha ammazzato - ha raccontato Kokkinakis, che aveva fatto il suo ritorno alle Olimpiadi lo scorso agosto senza successo nell'unico torneo giocato nella stagione 2016. Problemi fisici che erano cominciati già tra il 2012 e il 2013 con un'operazione alla schiena: "La cosa più dura è stata avere nostalgia del tennis negli ultimi quattro anni per tutti gli infortuni avuti.
In età giovanile ho battuto tanti ragazzi, ero superiore a loro e il fatto che facessero bene e mi superassero non è stato facile da digerire. E' stato orrendo, probabilmente il punto più basso per un tennista." "Non volevo uscire di casa mentre ero infortunato perchè altrimenti sapevo di incontrare tante persone che mi chiedevano come stava la spalla e quando sarei tornato.
E' stata dura per me dire bugie alle persone quando mi chiedevano come mi sentivo. Ammetto di essermi sentito depresso, ma penso sia normale per chiunque quando non puoi fare la cosa che ti piace. Non sai cosa fare. Cercavo di programmare le mie giornate ma facevo fatica ad occupare il mio tempo.
E' stato tutto molto merdoso a dire il vero". E ora? "Sicuramente non sono uscito ancora dal tunnel degli infortuni, ma voglio che tutto vada bene." Il tempo rimane abbondantemente dalla sua parte: compirà 21 anni il prossimo 10 aprile, e chissà che il 2017 non possa essere l'inizio di una faticosa ma importante risalita.