Gianluigi Quinzi versione 2.0. Il predestinato, il giocatore che ha fatto sognare gli appassionati italiani vincendo Wimbledon juniores e che finora ha (giustamente) tenuto un profilo basso nel tennis dei 'grandi' per maturare in santa pace lontano da pressioni mediatiche, sa che è ora di voltare pagina.
Lo ha raccontato in questi giorni a Tuttosport, a margine del Challenger di Torino, spiegando di voler cambiare programma: “Non farò più futures e mi cimenterò assolutamente in tornei di più alta levatura, Challenger o superiori.
È l'unica strada per crescere, in esperienza e posizioni”. I quarti di finale a Napoli e gli ottavi a Vercelli mitigano la delusione per l'uscita al primo turno a Torino. La terra non è male, ma il suo pane è altro.
Lo ha confermato lo stesso giocatore raccontando di sognare di vincere “Gli US Open. Il cemento all'aperto è la mia superficie preferita, anche se riesco ad esprimermi su tutto”. 'GQ' non guarda agli altri né ai colleghi stranieri che batteva da junior e che oggi sono più avanti di lui nel ranking ATP, né ai colleghi italiani: “Ognuno deve pensare alla propria carriera e non a quelle degli altri – ha spiegato ancora al quotidiano torinese – Io cerco di costruire la mia e provo a fare il massimo.
Poi vedremo. Quest'anno non mi pongo obiettivi di classifica, ma solo quelli di esprimere il mio gioco e di conseguenza salire in graduatoria”. Dopo aver lavorato con Monachesi in Argentina, Quinzi ha spiegato che continuerà il suo programma “in America o in Europa, in sede ancora da decidere”.
Nessun idolo per lui, ma “il giocatore che maggiormente ammiro per la tenacia, la capacità di rientrare nel grande circuito dopo gli infortuni, è Nadal. Inarrivabile”. Quinzi deciderà in questi giorni se partecipare al Challenger del Garden di Roma o alle pre-qualificazioni del Foro Italico.
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