Salvate il soldato Tsitsipas: polemica social sul femminismo che coinvolge il greco



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Salvate il soldato Tsitsipas: polemica social sul femminismo che coinvolge il greco

È iniziato tutto con un ‘innocente’ retweet ed è diventata una catastrofe social. È tempo di pausa per i tennisti e le tenniste del tour, che hanno finito la stagione del 2022 pochissime settimane fa.

Poco meno di un mese li divide dall’inizio della nuova programmazione, tra United Cup e il primo torneo di Adelaide, e ognuno di loro ha deciso di spendere il proprio tempo libero in modo diverso, dove vacanze e allenamenti sono le parole chiavi.

Tuttavia, qualcuno ha deciso di fare un passo ulteriore, dando sfogo al proprio pensiero su Twitter: si tratta di Stefanos Tsitsipas. Il tennista greco, partendo proprio da un retweet, ha dato il via a un dibattito su un tema che definire controverso è poco: il femminismo.

L’imprenditore Iman Gadzhi ha scritto su Twitter: “Il femminismo moderno insegna alle donne a odiare gli uomini. Donne che odiano le donne che sono orgogliose di essere donne. E fa vergognare gli uomini di essere uomini.

È un vero peccato vedere qualcosa che inizialmente era puro diventare così canceroso”. La polemica, ora, è servita: il numero quattro del mondo ha deciso di premere il tasto “retweet”, creando una vera bufera.

Gli account, principalmente di donne, hanno dissentito sull’opinione che Tsitsipas ha espresso per interposta persona, ma alla fine è proprio il greco a scendere in campo spiegando il suo pensiero: “Secondo me tutti sono e dovrebbero essere uguali a tutti.

Non importa il tuo background, sesso, religione, etnia o razza. Il femminismo moderno è passato dall'uguaglianza di genere a un culto dell'indignazione che cerca di denigrare gli uomini. Sembra giusto questo?”. La giornalista sportiva britannica Catherine Whitaker risponde al vincitore del titolo di Montecarlo, ponendo l’accento sulla questione più ostica di tutte: quanto gli uomini possano parlare di femminismo?.

“Ehi Stefanos, femminista moderna qui. Mi chiedevo solo su cosa stai basando questa valutazione? Come ti sei formata sull'esperienza femminile della vita/del mondo? Qual è la tua comprensione del patriarcato? Felice di discutere in qualsiasi momento”, scrive sui social.

Tsitsipas casca nel ‘tranello’ e risponde: “Ho basato questo su alcune delle mie esperienze e incontri personali. Mi sono istruito su questo argomento chiedendo ad amiche e conoscenti. Non credo nel patriarcato.

L'uguaglianza e l'unità sono la soluzione a tutto”. Il tranello, specialmente sui social, è quel non credere nel patriarcato, sintomo in questo momento storico di non essere davvero dalle parte delle donne, non riconoscendo il potere degli uomini: questa è stata la principale critica di molti account, che lo hanno citato.

La replica

Di altro tenore è, invece, il thread che il soldato Tsitsipas, vittima e carnefice di questa polemica, ha dato successivamente. “Il femminismo dà potere alle persone, che è uno dei motivi principali per cui i giovani dovrebbero essere coinvolti.

È una percezione errata prevalente che il femminismo sia esclusivamente vantaggioso per le donne e che solo le donne possano essere femministe. Il femminismo in realtà cerca l'uguaglianza di genere, non la superiorità per le donne.

E uno degli obiettivi chiave del femminismo è prendere gli stereotipi di genere di vecchia data e abbatterli, in questo modo gli individui possono vivere una vita libera e indipendente. Le società ineguali sono meno coese.

Hanno tassi più elevati di comportamento antisociale e violenza. I paesi con una maggiore parità di genere sono più connessi. Questo dovrebbe essere incoraggiato a un livello sano. Non dovrebbe essere radicale.

Ecco dove sta il problema”. Non manca anche questo di essere comunque oggetto di polemica, dato che il tennista definisce il femminismo attuale come ‘radicale’, dove la pretesa delle donne va oltre la sana richiesta.

Ad andare oltre, però, questa volta è stato Tsitsipas stesso: un pensiero legittimo, in parte, ma che sbandierato sui social crea l’effetto Big Bang, dove a uscirne illeso è difficile.

Photo credits: AELTC/Ian Walton