Berrettini è positivo al Covid: cosa avrebbe fatto Novak Djokovic al suo posto?
by LA REDAZIONE | LETTURE 22273
"Con il cuore spezzato annuncio che sono costretto a rinunciare al torneo di Wimbledon. Sono risultato positivo ad un test per il Covid-19. Io ho leggero sintomi e resterò isolato per i prossimi giorni. I sintomi non erano pesanti, ma io ho effettuato un ulteriore test per proteggere la salute dei miei avversari e per tutti coloro che mi erano accanto.
Non ho parole per descrivere il disappunto che in questo momento provo”. Il tennista romano Matteo Berrettini ha annunciato sui propri social la positività al Covid, malattia che lo costringe di conseguenza a saltare il torneo di Wimbledon.
Dopo tre mesi di stop per infortunio Matteo era recentemente rientrato alla grande con le vittorie a Stoccarda ed al Queen’s ed arrivava qui a Wimbledon con grandi possibilità. Novak Djokovic è nella sua peggior versione degli ultimi anni, Rafa Nadal ha vinto in Australia e Parigi, ma non vince sull’erba dal lontanissimo 2010.
Medvedev e tutti gli atleti russi e bielorussi non sono presenti in questo Wimbledon sempre più ‘mozzato’ e Berrettini aveva quest’anno la più grande chance della sua carriera.
Una scelta etica che fa discutere
Ciò che fa onore a Matteo è il fatto che, come annunciato dallo stesso tennista sui social, il tampone è stato del tutto volontario.
Berrettini ha accusato lievi sintomi negli ultimi giorni ed ha deciso di fare subito il tampone, ma è stata una propria scelta. In Inghilterra infatti non c’è più alcuna restrizione riguardo il Covid: nessun obbligo di tampone alla partenza ed all’arrivo, nessun utilizzo obbligatorio di mascherina e nessun obbligo vaccinale.
Proprio per questo Novak Djokovic, a differenza degli Australian Open e probabilmente degli Us Open, può partecipare a questo torneo. Sui social c’è chi parla di eccesso di zelo, chi lo esalta come un gesto di altruismo, ma sono in tanti a chiedersi cosa avrebbero fatto Rafa Nadal e soprattutto Novak Djokovic al posto di Matteo.
Parliamo chiaramente, se io ho sintomi lievi ho l’obbligo etico di preservare la mia salute e quella di chi mi è accanto, A TUTTI I COSTI! Ora il mondo social insorge ed ha ricordato nelle ultime ore un importante episodio.
Ad inizio anno l’ex numero uno al mondo Novak Djokovic, oltre alle numerose polemiche sul vaccino e la querelle contro gli organizzatori degli Australian Open, ha ammesso di aver effettuato un’intervista con un giornalista dell’Equipe nonostante la positività al Covid.
Nole era positivo ed ha fatto un’intervista consapevolmente, una scelta che ha creato discussioni e tante polemiche. Ora il mondo social si divide e si chiede: cosa avrebbe fatto Novak Djokovic al suo posto? Intanto Nole negli ultimi giorni si è allenato con Marin Cilic e Matteo ed entrambi sono positivi; c’è curiosità riguardo le sue condizioni e se davvero il serbo effettuerà il tampone o andrà avanti.
Nessuno vuole mettere in discussione le sue buone intenzioni, ma il campione serbo, no vax dichiarato e tennista restio a credere nel Covid, virus che da oltre due anni ha creato male in tutto il mondo, accetterebbe di mettere a Wimbledon a rischio per preservare la salute propria ed altrui? Naturalmente il dubbio, seppur piccolo, resta nella testa di tutti, soprattutto dopo quel precedente. Nessuno ha la certezza di cosa sarebbe accaduto e quindi 'Ai posteri l’ardua sentenza'