Thiem, Medvedev & co. Il cambio al vertice è già iniziato?



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Thiem, Medvedev & co. Il cambio al vertice è già iniziato?

E se le scorse ATP Finals avessero segnato l’inizio del tanto (poco) atteso ricambio generazionale ai vertici? A Londra abbiamo visto scontrarsi Danil Medvedev e Dominic Thiem in una finale che qualitativamente non è stata esattamente spettacolare, ma con un grande livello di agonismo e diversi capovolgimenti che comunque hanno reso il match più che godibile.

Ma il dato tanto insolito quanto indicativo che è emerso non è stato tanto il risultato, quanto il fatto che i finalisti, tra gironi e semifinali, hanno entrambi battuto sia Nadal che Djokovic, impresa che negli anni precedenti era riuscita solo ad uno, cioè a Stan Wawrinka agli Australian Open 2014.

Da anni si parla di questo tanto paventato cambio al vertice, ma di fatto non si è mai concretizzato in quanto i giocatori che erano stati ritenuti all’altezza del compito non sono mai riusciti a trovare continuità, chi per un motivo chi per un altro.

Ovvio che non basta un semplice torneo, peraltro arrivato al termine della stagione più complessa che si ricordi, per decretare la fine di un’era di questo sport, però è certo che i segnali di questa tendenza sono sempre più numerosi e che il 2021 potrebbe davvero rivelarsi l’anno zero.

Ma quando Nadal, Djokovic e Federer abdicheranno, chi saranno i candidati al trono?

Perché Thiem, Medvedev e Tsitsipas sono i favoriti

Per il futuro i nomi sarebbero diversi, ma per la prossima stagione i nomi papabili non sono più di tre: Dominic Thiem, Danil Medvedev e Stefanos Tsitsipas.

Il primo, anagraficamente il più grande dei tre, è probabilmente il favorito. Che siano presenti i top player o no, ogni torneo a cui prende parte viene sempre considerato tra i favoriti, oltretutto questo 2020 è stato per lui l’anno della consacrazione con la prima vittoria Slam a New York su una superficie che peraltro molti ritenevano non potesse esaltare le sue caratteristiche di gioco.

Il suo tennis fatto di grande fisicità e di fondamentali estremamente potenti deve essere sempre supportato da una condizione fisica al top, e quando questo avviene può battere davvero chiunque. Medvedev, che togliendo il mese di novembre ha avuto un 2020 al di sotto delle aspettative, ha dimostrato di avere dei picchi nel suo livello di gioco durante il quale diventa quasi impossibile da battere.

“Quando sono in fiducia sento di non poter perdere da nessuno” aveva detto a fine 2019, sua miglior stagione in assoluto. Ed effettivamente ha dimostrato di poter battere i migliori, tutti. Non ha esattamente un gioco che risalta agli occhi, ma non ha nemmeno punti deboli: ottimo servizio, rovescio micidiale, diritto non bello da vedere ma estremante efficace in fase di manovra e molto migliorato anche in spinta, specie nelle ultime due stagioni.

Per il russo la chiave sarà nel trovare continuità a questi livelli, come in questo finale di stagione. Lo stesso discorso vale un pò per Tsitsipas, il più piccolo dei tre. Il Greco, anche lui autore di un 2020 in chiaroscuro, ha dimostrato di potersi esprimere su livelli altissimi e di essere in grado di vincere a qualsiasi livello, come le Finals del 2019 ci hanno dimostrato.

Anche lui però è molto soggetto ad alti e bassi, fino ad ora a periodi di grandi risultati ha sempre fatto seguire delle pause dove ha avuto diverse battute di arresto, al numero uno del mondo questo capita molto raramente.

La cosa che lo differenzia dai primi due è un gioco molto più fantasioso e di altri tempi, elemento in ottica futura da non sottovalutare in un periodo storico dove le tipologie di giocatori si stanno uniformando sempre di più.

Ovviamente questi tre sono i più “pronti”, ma una citazione la meriterebbero anche Zverev e Rublev, anche se per ora sembrano un passo indietro ai nomi già citati. Anche dai Millennials dei passi avanti ce li aspettiamo.

Vedremo se Auger Aliassime con il cambio coach si rimetterà sui binari giusti, o se la crescita di Jannik Sinner darà dei cenni di arresto. I tre mostri sacri purtroppo non sono eterni e i presupposti per scalzarli dalla vetta sembrano ormai esserci. Sempre ammesso che il calendario del 2021 abbia una parvenza di normalità.