Da anni ormai sentiamo dire sempre più spesso che il rovescio ad una mano è destinato a scomparire. Parliamo del colpo forse più elegante del nostro sport, che è stato il marchio di fabbrica di molti campioni del passato e che molto più di altri colpi ha risentito dell’evoluzione che il tennis ha subìto negli ultimi decenni.
Sicuramente quello che ad ora risalta agli occhi è che il gruppo di professionisti che si serve di questa abilità è sempre più ristretto ed ha nei suoi migliori esponenti tutti giocatori “maturi”.
Già, perché i vari Federer, Wawrinka, Gasquet, Dimitrov, Kholschreiber, non sono più di giocatori di primo pelo, tutt’altro. Molto indicativo è anche il fatto che andando a scorrere nel ranking i migliori Next Gen, eccetto Shapovalov (se vogliamo ancora considerarlo tale) e Musetti, giocano tutti il rovescio bimane.
Quindi il rovescio ad una mano è davvero in via d’estinzione? Un’analisi tecnica dei pro e contro forse può aiutarci a fare una previsione. Tra i vantaggi di questo colpo ci sono sicuramente la velocità e le variazioni.
Rispetto a quello bimane, che grazie all’ausilio della mano non dominante riesce a imprimere più forza, questo tipo di rovescio, favorito anche da una preparazione più ampia e da una maggiore libertà di movimento, riesce a imprimere più velocità alla pallina.
Se oltre a questo interviene anche molta forza la prestazione aumenta ulteriormente, come accade per esempio nei rovesci di Thiem o Wawrinka, che grazie a questo riescono a giocare dei winner da posizioni molto sfavorevoli di campo.
Giocatori che invece non fanno della forza la loro principale caratteristica compensano con il puro timing, ovvero il colpire la palla nella sua parabola ascendente sfruttandone la velocità già impressa dall’avversario, rubando in questo modo tempo come fa spesso Roger Federer.
Un altro vantaggio del rovescio ad una mano è sicuramente la maggior propensione alle variazioni. Questo è dato dal fatto che la stance chiusa dei piedi tipica di questo colpo non consente di giocare colpi prestativi in difesa, per questo si ricorre spesso allo slice che con la sua rotazione inversa dà più tempo per recuperare campo.
Slice che è molto utilizzato anche in risposta come colpo di contenimento quando si superano certe velocità sul servizio. E questa circostanza ci ricollega ad alcuni svantaggi di questo colpo.
Gli svantaggi nel tennis di oggi
Si, perché la velocità della pallina sempre più elevata nel tennis moderno è stata forse uno degli ostacoli più grandi del rovescio monomane, proprio perché in fase di preparazione ha un movimento più ampio con una marcata torsione della spalle e del tronco, elemento decisivo che rende difficoltosa l’esecuzione di questo colpo quando la pallina supera certe velocità, a differenza invece del rovescio bimane che permette molto più facilmente di abbreviare la preparazione e con l’ausilio della mano non dominante di opporsi alla pallina.
Oltre alla ribattuta poi, ci sono grossi svantaggi quando si parla di impattare sui piani alti, ovvero sopra la spalla. Sia su una palla di attacco dentro il campo, ma ancor di più su una palla difensiva magari lontano dalla riga, si risente tantissimo dell’assenza dell’altra mano, ed è proprio in queste circostanze che spesso e volentieri i giocatori utilizzano il back spin con cui riescono a montare sopra la palla e riportare il gioco sui piani bassi.
Quindi in conclusione si può dire che per le tipologie di giocatori che prevalgono oggi forse sono più i contro che i pro nel giocare il rovescio ad una mano, ma che questo non vuol dire che debba scomparire del tutto.
Al contrario sarà probabilmente un marchio di fabbrica per quei pochi giocatori di fantasia che faranno del timing una delle loro principali armi contro la stragrande maggioranza di semplici “colpitori”.