La sconfitta contro Sofia Kenin non ha cancellato le belle vittorie di Dayana Yastremska al Premier Five di Toronto. Prima di cedere all'americana, aveva superato Konta e Azarenka, passando per la prima volta due turni in un torneo di questa categoria.
Da tempo, la 19enne di Odessa è considerata una futura top-10, vincitrice Slam, magari numero 1... e chi più ne ha, più ne metta. In effetti ha già vinto tre titoli WTA (Hong Kong l'anno scorso, poi Hua Hin e Strasburgo nel 2019).
Se aggiungiamo il buon ottavo di finale a Wimbledon, è quasi sorprendente che sia “soltanto” numero 33 WTA. In effetti, sta vivendo una stagione di alti e bassi tra infortuni e un brutto episodio avvenuto durante l'Australian Open, con vittima sua madre.
“Non direi che la mia stagione sia stata fantastica – ha detto l'ucraina al sito della WTA – ok, ho vinto due tornei ma sono stata vittima di notevoli alti e bassi. Mi piacerebbe essere più continua.
In primavera ho avuto un infortunio alla caviglia che mi ha impedito di allenarmi bene. E poi ci sono stati dei momenti difficili, ma ho sempre cercato fare le stesse cose e continuare a lavorare”. L'allusione è a quanto accaduto a Melbourne, dopo la sconfitta contro Serena Williams al terzo turno.
Al rientro in hotel, la madre di Dayana (che le fa anche da mental coach) è stata vittima di un incidente tanto banale quanto pericoloso: una bottiglia di champagne le è esplosa tra le mani e il tappo l'ha colpita violentemente in un occhio.
“È stata una delle peggiori notti della nostra vita” ha detto papà Alexander in un'intervista dello scorso gennaio, in cui parlava della disponibilità part time della figlia per gli impegni di Fed Cup.
Grazie agli sforzi dell'agente Stefan Gurov, che rappresenta anche Elina Svitolina, la madre di Dayana è stata operata d'urgenza, un intervento di quattro ore. “Sono stati attimi molto complicati, non capivamo cosa stesse succedendo, ma l'equipe di medici che abbiamo radunato le ha salvato la vista.
Vorrei anche ringraziare Craig Tiley, direttore dell'Australian Open, che si è assunto tutti gli oneri finanziari di quella tragica notte”. Svolta la prima operazione, mamma Yastremska si è sottoposta a un secondo intervento un paio di settimane dopo, il 5 febbraio, per risolvere definitivamente il problema.
In quei giorni di ansia, Dayana si è comunque recata a Hua Hin per il torneo WTA, anche se – parole sue – il tennis era ben lontano dalla sua mente. “Diciamo che non è stato un periodo facile, ho avuto bisogno di un paio di partite per riprendermi.
Adesso va tutto bene, per fortuna mia madre ha ripreso a vedere regolarmente. Però non è stato facile giocare quel torneo, era come se avessi la testa da un'altra parte. Ma ho dimostrato a me stessa che potevo farcela e vincere il torneo.
Quel trofeo era per lei”. Mentre la madre passava un periodo di convalescenza, lei era vittima di un fastidioso infortunio alla caviglia. “Ci ho giocato sopra per un po' – racconta l'ucraina – facevo trattamenti, ma non mi sono fermata”.
Se poi aggiungiamo un attacco influenzale ad aprile, si spiegano i tre mesi senza risultati, con una sola vittoria da febbraio fino al torneo di Strasburgo, in cui ha improvvisamente raccolto il terzo titolo in carriera. “Sono state esperienze di vita, non soltanto legate al tennis – ha detto la Yastremska – però mi hanno aiutato ad essere più forte anche sul campo da tennis, ad accettare che a volte le cose non sono così importanti e che abbiamo la tendenza a complicarci la vita quando in realtà è tutto più semplice”.
A Wimbledon ha giocato bene, a Toronto sembra proseguire nella giusta direzione. Il suo prossimo impegno sarà Cincinnati, altro Premier Five, in cui esordirà contro la neosposa Caroline Wozniacki in vista di possibili impegni contro Sevastova e Stephens.
Con una ritrovata serenità, che peraltro non ha mai perso con un utilizzo frequente e “sapiente” dei social media, in cui mostra tutta la sua avvenenza, punta a effettuare il definitivo salto di qualità e può seguire con il sorriso la crescita della sorella minore Ivanna, che sta muovendo i primi passi nel tennis internazionale e ha fatto una bella figura alla Kids Cup Under 12, tenutasi a Barcellona, presso l'accademia di Emilio Sanchez e Sergio Casal.
Curiosamente, mentre lei batteva la Konta a Toronto, la sorella vinceva il suo match con punteggio quasi identico: 6-3 6-2 per Dayana, 6-2 6-2 per Ivanna. Lo sguardo di Dayana si addolcisce quando parla della sorella, che peraltro non era una predestinata come lei.
Da bambina giocava a tennis per hobby, ma ha iniziato a viverlo seriamente solo dopo i primi successi di Dayana nel tour. “Era molto brava nel canto, inoltre va a cavallo – racconta la sorella maggiore – poi, a un certo punto, ha deciso di giocare a tennis.
Non aveva mai partecipato a tornei, adesso ne avrà fatti due o tre, e ha già raggiunto una semifinale prestigiosa! Non importa come andrà a finire, ha comunque fatto un ottimo lavoro”. In realtà, le schede di Tennis Europe dicono che la piccola Yastremska ha già giocato nove tornei, ma poco importa.
Il loro viaggio parallelo è terminato giovedì scorso, con le sconfitte di entrambe a poche ore di distanza. Ma se la sorellina avrà tutto il tempo per crescere, Dayana cerca l'immediato riscatto sotto la guida del coach itinerante Olivier Jeunehomme e la supervisione di Justine Henin, che l'ha scelta come punta di diamante per la sua accademia nei dintorni di Bruxelles.
“È importante accettare i momenti difficili, ce l'ho fatta e ho continuato a lavorare su me stessa, migliorando e perfezionandomi. E le cose sono cambiate. Se meriti davvero qualcosa, lo otterrai”.