PREVIEW Federer vs del Potro: a Indian Wells la miglior finale possibile
by GABRIELE FERRARA | LETTURE 3145
Nonostante le assenze di Nadal, Murray e Wawrinka e il fisiologico ritardo di condizione di Djokovic (tornerà mai il fenomeno ammirato fino al giugno 2016?), l’edizione 2018 del Masters 1000 di Indian Wells avrà la miglior finale possibile: Roger Federer contro Juan Martin del Potro. I due scenderanno in campo dopo la finale femminile, programmata per le 19 (ora italiana). Il primo è ancora imbattuto nel 2018 (17-0, con 40 set vinti su 44), il secondo è reduce da dieci vittorie consecutive.
Federer è arrivato fin qui soffrendo solamente contro Borna Coric, in quella che, secondo lo svizzero, “è stata la partita più difficile dell’anno. Avrei dovuto perdere”. Ciò nonostante, quello che ha colpito è stata la voglia di rimanere attaccato alla partita, nonostante i quasi 37 anni e il palmares senza precedenti nella storia del gioco. La resilienza e la “tigna” mostrate ieri però potrebbero non bastare contro del Potro, che ha sì faticato per avere ragione di Leonardo Mayer e Philipp Kohlschreiber, ma che è in ottima condizione e in costante miglioramento dalla parte del rovescio.
Lo svizzero, alla ricerca del 98esimo titolo ATP e del 28esimo Masters 1000 (Nadal e Djokovic sono a quota 30), ha vinto 18 dei 24 scontri diretti contro il sudamericano, che è ancora alla caccia della prima gioia in un torneo di questo livello, dopo che fin qui ha perso tre finali, di cui una proprio a Indian Wells nel 2013. Del Potro è già certo di salire al numero 6 ATP, scavalcando Thiem; qualora dovesse vincere Federer, invece, il numero uno del mondo non solo allungherebbe su Nadal – lo spagnolo verrebbe staccato di 690 punti –, ma si garantirebbe il primato fino alla stagione sull’erba, dal momento che dalla prossima settimana fino al Roland Garros Federer avrà 1000 punti da difendere, mentre Nadal ben 5280.
Come sempre, il servizio giocherà un ruolo fondamentale per entrambi: Federer in questo torneo sta viaggiando con il 62% di prime in campo, da cui ottiene il 76% dei punti (61% con la seconda); del Potro, da parte sua, ha numeri migliori con la prima (65% e 79%), mentre con la seconda fa leggermente peggio (55%). Nella sfida contro Raonic, del Potro è stato molto bravo a variare con la risposta, alternando soluzioni più ficcanti ad altre con una traiettoria più alta e una velocità inferiore ma fornendo sempre soluzioni complicate all’avversario, che ha tentato il serve and volley con grande frequenza. Difficilmente Federer adotterà la stessa strategia, ma dovrà essere molto bravo a variare con intelligenza il proprio servizio. In questo senso sarà molto interessante quanto e come utilizzare lo slice da destra, che solitamente è un’arma che gli regala tantissimi punti, ma che contro del Potro potrebbe rivelarsi nociva, considerando che andrebbe a pescare il dritto dell’argentino, che con i suoi 198 centimetri di altezza è in grado di allungarsi trovando l’impatto ideale come pochi altri nel circuito. Nella sfida di Basilea dello scorso novembre, per esempio, lo svizzero ha vinto 14 punti su 23 quando ha utilizzato questo servizio, dopo che, combinando i match di Miami e Shanghai, aveva totalizzato un eccellente 23 su 26.
Sarà essenziale poi vedere chi prenderà il centro del campo con maggiore frequenza, riuscendo a incidere sul lato sinistro dell’avversario per poi spostarlo verso destra. In questo senso, il rendimento con il rovescio sarà cruciale: per del Potro per non cedere troppo campo e “aprire il fuoco” con il dritto, per Federer per togliere il tempo all’avversario senza dargli respiro da fondocampo e acquisire una posizione in campo tale da consentirgli anche di variare il ritmo e i tagli, magari sorprendendolo anche con qualche dropshot.
Così come per Federer, il rendimento alla battuta sarà uno snodo importante anche per del Potro, sia per consentirgli di vincere tanti punti gratuitamente sia per dare il massimo nei punti importanti della sfida. Una delle sue più grandi qualità è proprio la capacità di sfruttare le occasioni che gli si presentano. Nonostante il 30% di palle break convertite in questo torneo, infatti, del Potro è quinto nel circuito per efficienza sotto pressione (c.d. under pressure rating) e terzo per percentuale di tiebreak vinti nelle ultime 52 settimane (70,4%, dati ATP). Tuttavia, in questi due indicatori statistici è proprio Federer a detenere il primato. Anche per queste ragioni, potrebbe essere una finale di altissimo livello.
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