REPUBBLICA CECA-SVIZZERA 3-0
La prima squadra a qualificarsi per le semifinali di Fed Cup 2018 è stata la Repubblica Ceca, che in apertura di giornata si è qualificata per le semifinali grazie alla vittoria netta di Petra Kvitova ai danni di Belinda Bencic, regalando alla Cechia la 104esima vittoria in un tie di Fed Cup, la 73esima considerando solamente quelli disputati nel World Group. Decima semifinale consecutiva per la Repubblica Ceca, che non perde in casa dall’aprile del 2009.
Sul cemento indoor di Praga Belinda Bencic era chiamata a rimediare allo 0-2 della prima giornata, ma nulla ha potuto contro Petra Kvitova, che anche oggi ha confermato il suo trend positivo in nazionale (28-10 il suo record in questa manifestazione, 18-4 sul cemento indoor). La ceca ha dominato la partita, mostrando un tennis non solo brillante e aggressivo, ma anche una propensione al sacrificio e un’efficacia in fase difensiva piuttosto insolite per lei, frutto di un attaccamento alla sua nazione che la porta ad avere una motivazione extra.
Bencic non è riuscita quasi mai a contenere la pesantezza di palla della numero 21 del mondo, che ha servito benissimo nonostante una percentuale di prime in campo non particolarmente elevata (54%). Gli unici momenti di apprensione arrivano sul 6-2 4-3 e sul 6-2 5-4, quando la svizzera si guadagna due palle del controbreak grazie a un paio di doppi falli dell’avversaria e a una risposta di rovescio sensazionale, ma la battuta torna nuovamente in soccorso della ceca, che chiude l’incontro con il punteggio di 6-2 6-4 e consentendo alla Repubblica Ceca di qualificarsi per le semifinali.
GERMANIA-BIELORUSSIA 3-2
Ad aprile la Cechia sfiderà in trasferta la Germania che, priva di Kerber, Goerges, Siegemund, Petkovic, Witthoeft e Lisicki (senza considerare l’avvicendamento sulla panchina, con Barbara Rittner che ha lasciato il posto a Jens Gerlach), ha superato 3-1 la Bielorussia, conquistando la prima semifinale in Fed Cup dal 2015, quando si spinse fino alla finale, perdendo proprio dalla Repubblica Ceca.
Dopo aver terminato il sabato sull’1-1, Tatjana Maria aveva portato le ospiti sul 2-1 vincendo 6-0 al terzo contro Vera Lapko, diciannovenne esordiente in singolare. Buona prova di Lapko, brava a resistere per due set giocando un tennis estremamente rischioso (chiuderà con 37 vincenti e 65 errori gratuiti), ma alla lunga Maria è riuscita ad assorbire la potenza debordante della padrona di casa, supportata non poco dalla Chizhovka Arena di Minsk.
Subito dopo Aryna Sabalenka aveva riportato lo score in parità, sconfiggendo Antonia Lottner 6-3 5-7 6-2, mettendo in mostra il suo tennis rischioso e votato all’attacco. Come spesso le accade, Sabalenka ha commesso tanti errori (51 gratuiti per lei), ma ha mostrato anche un’insolita solidità al servizio – nessun doppio fallo e 73% di prime in campo.
Nel doppio decisivo, però, Groenefeld e Maria hanno sconfitto Marozava e la stessa Sabalenka, in una partita lottatissima: 6-7(4) 7-5 6-4 il punteggio finale. Sfida molto intensa, con tutte e quattro le giocatrici che hanno dimostrato un’attitudine alla specialità di buonissimo livello, con una protezione della rete davvero notevole, specialmente da parte delle ragazze tedesche, brave a vincere i game cruciali della frazione di gioco decisiva (soprattutto il sesto, l’ottavo e il decimo).
FRANCIA-BELGIO 3-2
Si è arrivati al doppio decisivo anche a Mouilleron Le Captif, con la Francia che ha superato il Belgio nel punto decisivo, raggiungendo così le semifinali di Fed Cup per la terza volta negli ultimi quattro anni.
Il primo incontro odierno era uno dei match più attesi di giornata, con Elise Mertens, recente semifinalista a Melbourne, opposta a Kristina Mladenovic, reduce dalla finale di San Pietroburgo dopo l’incredibile striscia di 15 sconfitte di fila. Ad avere la meglio è stata la francese, che ha fornito una prestazione brillante e con poche sbavature, servendo bene (24/32 con la prima) e comandando la maggior parte degli scambi con il dritto, che le ha regalato 15 vincenti e che ha evidenziato i problemi di Mertens in fase difensiva, con quest’ultima incapace di comandare gli scambi con la solita frequenza. Nonostante la belga rimanga sempre attaccata alla partita, nel primo set a fare la differenza è il break al nono gioco, mentre nel secondo Mertens va in vantaggio 3-0 – anche grazie agli enormi problemi di Mladenovic con la seconda di servizio -, salvo poi subire un parziale di 24 punti a 8 che portano Mladenovic sul 6-4 5-3 0-40; la belga reagisce e tiene la battuta, ma sul 5-4 la numero 10 del mondo conferma di aver ritrovato fiducia e serenità, tenendo il servizio a 15 e portando la sua squadra sul 2-1.
Successivamente ci ha pensato Alison Van Uytvanck a riportare in parità il tie, dominando Pauline Parmentier lasciandole solamente quattro giochi (6-1 6-3). Dominio totale della belga, che ha servito benissimo (80% di punti vinti con la prima e solamente una palla break concessa), dominando la maggior parte degli scambi e archiviando la pratica in 67 minuti.
Nel doppio sono scese in campo Amandine Hesse e Kiki Mladenovic da una parte e Kirsten Flipkens ed Elise Mertens dall’altra. A prevalere è stato il duo transalpino, bravo a gestire il tentativo di rimonta delle avversarie e a chiudere con il punteggio di 6-4 2-6 6-2. Altra vittoria importante per il morale di Mladenovic, vera trascinatrice di questo weekend per la Francia e che si conferma quasi imbattibile in doppio quando veste i colori della propria nazionale (10-2 il suo bilancio).
STATI UNITI-OLANDA 3-1
In semifinale le francesi ospiteranno gli Stati Uniti, che sul cemento indoor di Asheville (Carolina del Nord) hanno sconfitto l’Olanda con un secco 3-0. Sesto tie vinto consecutivamente dagli USA, campioni nel 2017 e imbattuti dall’aprile 2015, quando persero 3-2 nel playoff contro l’Italia.
Dopo le due vittorie di ieri, a completare l’opera ci ha pensato Venus Williams, che ha sconfitto in due set Richel Hogenkamp, confermando il suo rendimento di altissimo livello anche in questa manifestazione, in cui ha vinto 21 volte su 23 nei match disputati in singolare. Prestazione di altissimo livello da parte della maggiore delle sorelle Williams, bravissima a fare la differenza nei punti importanti – aspetto in cui forse è seconda solamente a Serena - del primo set, in cui centra il break decisivo nel dodicesimo game, vinto addirittura a zero, peraltro dopo aver salvato una palla break cruciale sul 5 pari. Nel secondo parziale, poi, Venus fa accademia, sfoderando vincenti da tutte le parti, non dando respiro all’avversaria sulla sua seconda palla (Hogenkamp terminerà il match con il 39% di punti vinti in questa situazione di gioco) e commettendo solamente tre errori gratuiti: 7-5 6-1 il risultato finale.
Successivamente c'è stato anche tempo per il ritorno alle competizioni di Serena Williams, che ha giocato un match ufficiale per la prima volta dal 28 gennaio 2017, quando sconfisse la sorella Venus nella finale degli Australian Open. A farle compagnia nell'incontro di oggi c'è stata proprio Venus, con cui però ha racimolato soltanto cinque giochi contro la coppia formata da Kerkove e Schuurs (numero 32 nella classifica di specialità), che hanno avuto la meglio con il punteggio di 6-2 6-3.
Serena è apparsa in leggera ripresa rispetto all'esibizione disputata lo scorso 30 dicembre con Ostapenko, nonostante ci sia ancora qualche chilo di troppo. La poca brillantezza dell'ex numero uno del mondo è emersa in diverse occasioni, come per esempio nella difficoltà nel mantenere un buon livello di intensità, ma anche nell'esecuzione di diversi colpi, evidenziando difficoltà ad attivarsi in più di un'occasione. Seconda sconfitta su cinque match disputati in doppio in questa competizione per Serena, che invece in singolare non ha mai perso (13-0 il suo record).