Wilander sulla "trasformazione" di Carlos Alcaraz: "Da quando ha vinto Wimbledon..."
by GIANLUCA RUFFINO
La stagione di Carlos Alcaraz ha un crocevia importante, che segna due momenti totalmente diversi in termini di risultati. C’è un prima e un dopo Wimbledon. Fino alla finale dello slam britannico, vinta dallo spagnolo dopo una battaglia sensazionale contro Novak Djokovic, il tennista murciano è stato una vera e propria macchina.
Sei titoli vinti, un dominio schiacciante contro il resto del circuito e l’impressione di essere quasi imbattibile. Dopo il trionfo nel major su erba però sembra essersi rotto, sia in termini di risultati che nell’umore del 20enne spagnolo: nessun titolo in bacheca, una sola finale disputata, quella al Master 1000 di Cincinnati persa contro il campione serbo e un Alcaraz apparso piuttosto nervoso nelle sue uscite, specialmente in quelle della tournèe asiatica.
Sarà la pressione del partire sempre favorito in ogni torneo, sarà la lotta serrata al numero uno con Djokovic, ma quel sorriso costantemente stampato nel viso dello spagnolo è lentamente sparito. In una recente intervista raccolta da Tennis365, la leggenda del tennis e sette volte campione slam Mats Wilander ha provato a dare la personale interpretazione di questa prima “crisi” in carriera per il fenomeno spagnolo.
Le parole di Mats Wilander su Carlos Alcaraz
L’ex numero uno del mondo ha sostenuto che la capacità di affrontare tutte le sue partite col sorriso era una virtù che contraddistingueva lo spagnolo classe 2003.
“Una delle sue grandi virtù è la capacità di divertirsi in campo, mostrando un sorriso nei momenti di tensione. Questa è una novità. Nemmeno il grande Roger Federer lo faceva. Rafa no di certo, Novak ogni tanto, ma non allo stesso modo” ha dichiarato a Tennis365 l’ex tennista svedese, che poi però ha aggiunto: “Da quando ha vinto a Londra, ha perso questa caratteristica e lo si vede giocare molto più teso”.
Resta dunque da scoprire come Alcaraz affronterà questo finale di stagione, che lo vedrà impegnato al Master 1000 di Parigi-Bercy e alle Atp nitto Finals di Torino, e se riuscirà nuovamente a proporre quello spaventoso livello di tennis espresso con gioia e senza pressioni fino a Wimbledon.
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