Alcaraz: "Non sono stanco. Non ho mai cercato di imitare Federer, Djokovic e Nadal"

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“È stata davvero dura. Abbiamo lottato fino all’ultimo punto. Sapevo che avrei avuto le mie possibilità se avessi annullato il match point. Ho colto l’occasione e sono davvero felice di aver vinto oggi” .

Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio. Carlos Alcaraz deve essere nato con la celebre frase di Jim Morrison incisa nella mente. Per conquistare la 16esima finale in carriera - la quinta in un torneo Masters 1000 - lo spagnolo ha dovuto gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Il fenomeno di Murcia non si è lasciato scalfire dalle dure battaglia con Jordan Thompson, Tommy Paul e Max Purcell, e ha ribaltato una partita che sembrava ormai persa contro Hubert Hurkacz annullando un match point nel secondo set.

Nell’ultimo atto del Western & Southern Open, Alcaraz tornerà a sfidare Novak Djokovic dopo l’epica finale vinta a Wimbledon.

Alcaraz: "Mi sento benissimo. Non ho mai cercato di imitare i Big 3"

“Non è stato facile leggere il suo servizio.

Hubi è uno dei migliori server al mondo e ci sono stati momenti in cui era impossibile indovinare la direzione dei suoi servizi. Juan Carlos( si riferisce a Ferrero, il suo allenatore, ndr) mi suggeriva la direzione e Hubi faceva sempre il contrario.

Ne abbiamo riso durante il match. Mi sento bene. Le persone penseranno che sono stanco, ma sto bene. Non importa se gioco partite lunghe, recupero molto bene grazie al mio fisioterapista. Sento come se stessi per giocare la prima partita del torneo" , ha dichiarato Alcaraz in conferenza stampa.

"Quando un tennista come Djokovic ti dedica belle parole è fantastico. Parliamo di un giocatore che ha affrontato e battuto il miglior Rafael Nadal e il miglior Roger Federer. Ma non sono d'accordo, perché sono me stesso.

Cerco di seguire la mia strada, non ho mai provato a imitare lo stile o la personalità dei Big 3" . Photo Credit: Getty Images