A Losanna, Dayane Yastremaska ha condiviso il torneo ‘250’ Wta con Mira Andreeva. Nel circuito femminile, capita molto spesso che tenniste ucraine e tenniste russe si affrontino: dai tornei minori ai Grandi Slam.
Le regole sono chiare: niente stretta di mano finale, questa è la decisione delle tennista di nazionalità ucraina. Tuttavia, nella città svizzera, si è andati oltre questo confine. A Losanna, l’ucraina Yastremaska ha accusato la giovane russa Andreeva.
L’ha fatto pubblicando una storia su Instagram dove spiegava di cosa la accusasse e soprattutto della richiesta fatta alla Wta in merito. “Voglio pubblicare una cosa che riguarda la recente situazione in Svizzera che ho trovato inaccettabile.
Le istanze del tennis rimangono fortunatamente indifferenti alle atrocità commesse in Ucraina. Di recente, ho chiesto che delle sanzioni che vengono prese nei confronti di Mira Andreeva, che ha messo like a dei post sui social media dove venivano mostrate le atrocità commesse in Ucraina e la Wta semplicemente ha risposto che non sarebbe intervenuta.
Sono triste, ma rimango concentrata sulla mia battaglia per il mio Paese, per la mia famiglia e i miei amici in Ucraina. Voglio fare un ringraziamento speciale alla Svizzera e agli organizzatori del torneo per il caloroso ringraziamento”, ha scritto la tennista ucraina.
Il racconto di Svitolina
Che la guerra sia entrata con i piedi di piombo nel circuito tennistico è oramai evidente. L’ha raccontato anche e soprattutto Elina Svitolina in un’intervista rilasciata a Harper's Bazaar: “È molto difficile non pensarci costantemente.
Ogni volta che sono on line vedo spesso messaggi di amici e la verità è che devo cercare di isolarmi il più possibile. Ma allo stesso tempo, ti dà una prospettiva su ciò che è veramente importante.
Per me è molto triste e frustrante che le persone non capiscano la mancata stretta di mano. È una cosa ovvia non stringere la mano quando ho così tanti amici in prima linea che combattono per l'Ucraina”. Photo credits: AFP