Australian Open - Berrettini, vittoria da fenomeno contro Alcaraz. Out Sonego
by PERRI GIORGIO | LETTURE 3173
Di tigna, di cuore, di testa. Matteo Berrettini si accomoda sul tavolone dei primi sedici sul blu di Melbourne Park grazie a una vittoria da campionissimo. Non sfrutta immediatamente un vantaggio di due set, che accumula con un piano tattico praticamente perfetto, contiene un selvaggio tentativo di rimonta e trova le energie fisiche (e soprattutto mentali) per arpionare la vittoria al tie break contro Carlos Alcaraz.
Presumibilmente il più complicato degli ostacoli sulla strada per le semifinali. Con la targhetta del numero sei sulle spalle – la più alta nella porzione di tabellone lasciata vacante da Novak Djokovic – Berrettini attende ora uno tra Pablo Carreno Busta e Sebastian Korda.
Il fattore-esperienza gioca un ruolo determinante nel cuore della prima frazione. Dopo una partenza lanciata – condita da cinque palle break nei primi due turni – il talentino spagnolo si disunisce completamente.
Soprattutto fatica a trovare gli appoggi da fondocampo e a prendere il controllo degli scambi prolungati. Il dieci accanto alla riga degli unforced racconta il 6-2 che Berrettini agguanta anche grazie a una percentuale altissima di punti con la prima palla.
Alcaraz, che si ritrova a ricoprire il ruolo dell’inseguitore anche nella parte iniziale del secondo set, riesce a sfruttare il primo momento di debolezza del numero uno azzurro e a rientrare prepotentemente in carreggiata.
Il tie break si rivela semplicisticamente una conseguenza logica. Berrettini sfrutta comunque un doppio fallo sul 2-1 e pizzica impreparato Alcaraz nei pressi della rete con una splendida soluzione di rovescio in back nel punto immediatamente successivo.
Il resto è ovviamente un contorno del tutto necessario. Finita? Macché. Chiamato a rincorrere, in una situazione di punteggio quasi disperata, lo spagnolo elimina completamente gli errori dal progetto e sale considerevolmente di livello anche con la battuta a disposizione.
Il numero trentuno del seeding si risolleva dallo 0-30 nell’ottavo game, ma soprattutto condensa la stragrande maggioranza delle attenzioni sul 4-4 in risposta. Povero di sorprese anche il finale. Con gli scambi che si allungano, Berrettini perde come da protocollo certezze.
Alcaraz, in condizioni fisiche praticamente perfette, inizia a leggere con più facilità anche la direzione della prima di servizio del tennista azzurro. Sostanzialmente a corto di armi nel quarto set. Lo spagnolo spezza così gli equilibri nel quinto game e rafforza il vantaggio nei pressi del secondo traguardo senza particolari difficoltà.
Con la lancetta della benzina prossima allo zero, Berrettini non molla la presa. Anzi. Alcaraz adotta un piano-tattico più attendista nel tentativo di stuzzicare con maggiore continuità il lato debole di Berrettini.
Idea che nella stragrande maggioranza dei casi non paga: anche perché il tennista azzurro chiede e ottiene il sostegno del servizio e sporca il taccuino con pochi gratuiti. Una palla a break a testa (a cavallo tra il secondo e il terzo game) con lo spettro del tie break sullo sfondo.
Berrettini, che se lo garantisce con un turno di battuta praticamente perfetta, sfrutta un errore piuttosto banale di Alcaraz sul 30-15 e si difende in maniera perfetta sul 30-30. Chiamato a chiudere lo scambio più complicato del match, il talentino spagnolo pecca di lucidità e sparacchia fuori di un metro un comodo dritto al volo.
Sul match point Berrettini non riesce comunque a entrare su una seconda palla piuttosto morbida. Alcaraz si cava fuori dai guai in maniera praticamente perfetta e agguanta anche il primo punticino nel tie break. A ottenere il primo ‘vero’ vantaggio è però Berrettini sul 5-4 grazie a uno straordinario braccio di ferro da fondocampo.
Perfetto anche lo schema servizio-dritto sul 7-5 dopo un altro errore piuttosto banale con il colpo-forte di Alcaraz. Chiamato a cancellare il primo match point sul 5-9 con la battuta a disposizione, Alcaraz stacca completamente e commette un sanguonisissimo doppio fallo.
Berrettini rivolge lo sguardo in direzione del box e mostra i muscoli. Per la seconda volta in carriera giocherà gli ottavi (da testa di serie più alta nella porzione di tabellone) sul blu di Melbourne Park.
Sonego si ferma al terzo turno
Niente da fare per Lorenzo Sonego, battuto al terzo turno da Miomir Kecmanovic.
Più di qualche recriminazione per il tennista azzurro che nel quarto set non sfrutta una manciata di chance per il doppio break. Dopo i successi ai danni di Salvatore Caruso e Tommy Paul, il serbo chiude sul 6-4 6-7(8) 6-2 7-5 la pratica e vola per la prima volta in carriera agli ottavi nello Slam down under. Troverà Gael Monfils, giustiziere di Christian Garin.