Nick Kyrgios vince uno dei migliori match dei primi cinque giorni di questa edizione degli Australian Open, sconfiggendo Jo-Wilfried Tsonga con lo score finale di 7-6(5) 4-6 7-6(6) 7-6(5) dopo tre ore e minuti di grande intensità, in cui a fare la differenza sono state le fasi finali dei tiebreak, in cui Kyrgios ha dimostrato di essere a uno stadio avanzato di un processo di maturazione che dovrebbe avvicinarlo sempre di più ai primi dieci giocatori del mondo.
La partita inizia con Tsonga che fatica a tenere una percentuale alta di prime in campo (47% nel primo set); Kyrgios ne approfitta e va avanti 3-1 grazie a un pessimo game giocato dal francese (tre gratuiti di dritto e uno di rovescio), ma si fa subito recuperare commettendo due errori gravi con il dritto. Nel decimo game Tsonga innalza il proprio livello di gioco e di aggressività costringendo l’idolo di casa ai vantaggi, ma Kyrgios se la cava senza grossi problemi.
Si arriva al tiebreak, dove Tsonga perde la misura del dritto sul 4 pari, con Kyrgios che mette una prima vincente per il 6-4, Tsonga cancella il primo venendo a prendersi il punto a rete con un’ottima stop volley di dritto, ma vanifica tutto commettendo un dolorosissimo doppio fallo: 7-6 Kyrgios.
A differenza di quanto visto per larghi tratti del match con Shapovalov, oggi Tsonga sembra decisamente più brillante dal punto di vista fisico, cerca la rete con buona frequenza e ottimi risultati e mette costantemente alla prova le abilità difensive di Kyrgios: è così che riesce a strappargli il servizio nel quinto game del secondo set, approfittando di un errore di dritto dell’avversario e venendo due volte a prendersi il punto nei pressi del net.
Tsonga poi non concederà nulla sul proprio servizio, archiviando il parziale al decimo game, nonostante il punteggio non racconti la netta superiorità del francese in questa fase dell’incontro.
Nel terzo c’è grandissimo equilibrio: entrambi servono benissimo e cercano di verticalizzare frequentemente il gioco. Si arriva di nuovo al tiebreak, dove Kyrgios va avanti 4-2 grazie a un passante di rovescio lungolinea, facendosi poi rimontare a causa di un dritto in manovra sbagliato in lunghezza che vale il 4 pari.
Tsonga approfitta di un errore grave in risposta di Kyrgios per guadagnarsi un set point, ma Kyrgios gioca in modo intelligente e paziente e va avanti 7-6; qui Tsonga non mette la prima e l’australiano lo punisce con una risposta di rovescio in diagonale tanto profonda quanto precisa: due set a uno per Kyrgios e pubblico in delirio.
Kyrgios capisce che è il momento di mettere pressione all’avversario, soprattutto quando non mette la prima; così accade sull’1 pari, dove si guadagna tre palle break, ma Tsonga si salva prima con il servizio, poi venendo a rete e infine con un dritto inside-out sulla riga. Kyrgios si innervosisce e nel game successivo perde la calma e la concentrazione, commettendo un doppio dopo aver tirato una seconda a oltre 200 km/h che gli costa la palla break, ma la salva con un dritto pazzesco in arretramento e riuscendo a rimanere in scia.
La partita è sempre più intensa e spettacolare: Tsonga non si distrae al servizio e prende la retecon grande velocità e lucidità, mentre Kyrgios diverte il pubblico con qualche siparietto simpatico, riuscendo però a dare il meglio di sé nelle situazioni più complicate (pazzesca la seconda che ha tirato sul 4-5 30 pari). Anche l’epilogo di questo set è il tiebreak, che inizia con un doppio fallo di Kyrgios nel secondo punto. Tsonga continua a prendere la rete cercando il rovescio dell’australiano, che non riesce a passarlo e va sotto 5-2.
Kyrgios, però, anche in questo frangente dimostra di essere maturato e non molla la presa: prima approfitta di un errore di dritto del francese, poi lo punisce con il passante di rovescio e arriva a match point tenendo il suo turno di servizio. L’ultimo dritto inside-in di Tsonga finisce in rete e porta Kyrgios agli ottavi di finale a Melbourne per la seconda volta in carriera. La Rod Laver Arena esplode, ma tra due giorni dovrà nuovamente accompagnare il suo eroe in un’altra grande partita. Adesso, infatti, tra Kyrgios e i quarti di finale c’è Grigor Dimitrov, in vantaggio 2-1 negli scontri diretti, ma sconfitto due settimane fa a Brisbane.
Vince anche Marin Cilic, che batte Ryan Harrison per la sesta volta su sette con il punteggio di 7-6(4) 6-3 7-6(4) e si qualifica così per gli ottavi di finale degli Australian Open per la quarta volta in carriera (la prima dal 2011). Adesso incontrerà Pablo Carreno Busta, contro cui ha vinto l’unico precedente, risalente a Basilea 2016.
Si parte con Harrison e Cilic che concedono occasioni solo in un game di servizio nel primo set, il cui esito naturale è il tiebreak, dove Cilic riesce a incidere con continuità sul lato sinistro di Harrison, con Cilic che chiude il parziale grazie a un servizio vincente e a una splendida combinazione dritto incrociato stretto-lungolinea vincente nell’angolo aperto.
La qualità della sfida è elevatissima: entrambi servono benissimo e ottengono molto dai colpi a rimbalzo, specialmente dal dritto; Harrison risponde colpo su colpo a Cilic, che fa la differenza soprattutto quando riesce a trovare il rovescio dello statunitense. Il secondo set si decide nel sesto e nel nono gioco: in entrambe le occasioni Harrison ha tre opportunità di vincere il game, ma in entrambe le circostanze emerge la maggior completezza e abitudine di Cilic a giocare partite di questo livello.
In entrambe le circostanze Cilic prende in mano il gioco e costringe Harrison sulla difensiva, approfittando anche di un paio di indecisioni dello statunitense nei pressi del net nel sesto game, mentre sul 5-3 Cilic è bravissimo a mettere la prima in campo e a comandare gli scambi decisivi del set, che termina con il punteggio di 6-3.
Nella terza frazione di gioco Cilic sente l’odore del sangue e sale in cattedra con il rovescio per strappare la battuta a Harrison sull’1 pari, complici anche un doppio fallo e un gratuito di dritto dell’americano, che però reagisce nel sesto game, in cui trova due vincenti che gli valgono il controbreak.
Harrison non molla la presa e arriva nuovamente al tiebreak: qui dal 2 pari Cilic piazza un parziale di quattro punti a zero grazie a un dritto vincente, un ace, forzando Harrison a sbagliare con il rovescio e approfittando di un suo gratuito di dritto. Il croato regala un dritto e fa arrivare Harrison fino al 6-4, ma poi chiude i conti con un rovescio in avanzamento.
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