Atp Parigi-Bercy - Djokovic si prende la rivincita su Rune e approda in semifinale
by ANTONIO FRAPPOLA
Il remake della scorsa finale del Rolex Paris Masters ha ribadito un importante messaggio all’intero circuito: l’obiettivo di Novak Djokovic è vivere un’ultima parte di stagione da protagonista. Il campione serbo si è preso la sua personale rivincita ai danni di Holger Rune, il tennista che gli ha impedito di sollevare al cielo il trofeo proprio a Parigi-Bercy nel 2022, aggiudicandosi una vera battaglia durata quasi tre ore.
Numeri impressionanti quelli registrati dal belgradese a partire dal Roland Garros, perché ha vinto 29 delle ultime 30 partite: l’unico a batterlo è stato Carlos Alcaraz a Wimbledon. Una statistica che si amplia prendendo in considerazione gli incontri disputati sul cemento quest’anno: il record aggiornato annuncia un significativo 31-1( ha perso solo contro Daniil Medvedev a Dubai, ndr) .
Grazie al 7-5, ( 3) 6-7, 6-4 rifilato al nuovo allievo del suo ex allenatore Boris Becker, Djokovic avrà la possibilità di giocare la semifinale numero nove a Parigi-Bercy e attenderà uno tra Andrey Rublev e Alex de Minaur.
Atp Parigi-Bercy - Novak Djokovic si prende la rivincita su Rune
Entrambi hanno utilizzato i primi venti minuti di partita per analizzare la tattica scelta dal rispettivo avversario e affilare le armi al servizio. Rune ha deciso di essere aggressivo cercando spesso di uscire dagli scambi con un colpo vincente; mentre Djokovic ha provato ad allungare la manovra per entrare in sinergia con il suo tennis.
Nessuno dei due è andato particolarmente in affanno e, nonostante alcuni intensi scambi, non hanno offerto occasioni. Il punto di svolta si è manifestato con un impatto dirompente sul 6-5 a favore del serbo. Il danese, costretto ai vantaggi, ha spedito con poca fortuna il dritto sotto rete e concesso la prima chance.
Djokovic non ha esitato nemmeno un secondo e ha spinto al massimo chiudendo a rete con un pericoloso colpo al volo terminato sulla riga. Rune non aveva mai perso il servizio dall’inizio del torneo. La seconda frazione di gioco ha visto Djokovic vivere un breve passaggio a vuoto; non così breve da consentirgli di tenere la battuta sull’1-1: il serbo ha commesso un doppio fallo e calibrato male il dritto.
Rune non ha avuto la prontezza di comprendere il momento e ha presentato su un piatto d’argento l’immediato contro break. Sul 5-4, dopo una lunga polemica per un Hawk-Eye concesso in ritardo a Rune, Djokovic si è procurato un match point.
Il danese non si è scomposto e ha tirato una prima tanto carica quanto efficace. Questa volta, l’oracolo tie-break non ha detto Djokovic. Rune ha mostrato grande personalità e dominato dal primo all’ultimo punto.
Un fantastico lob, difficile anche solo da immaginare, ha permesso al serbo di portarsi sul 15-40 nel terzo game. Djokovic ha ripetuto il colpo sulla palla break e disorientato Rune, che ha smarrito l’orientamento e spedito di metri oltre la linea di fondo campo il dritto. Un break che ha finito per fare la differenza.