Atp Cincinnati - Djokovic si prende la rivincita su Alcaraz e vince una super finale
by MARTINA SESSA
Sulla terra rossa di Parigi, Alcaraz si è dovuto arrendere ai crampi e a un super Djokovic nel primo scontro diretto tra i due in questo 2023. Sui prati verdi di Londra, è stato Djokovic che è stato messo ko al quinto set dalla sorpresa Alcaraz su questa superficie.
Sul cemento statunitense, terza superficie in cui i due si scontrano, ad avere la meglio è Novak Djokovic: il serbo si prende la rivincita della finale di Wimbledon vince la finale del Masters 1000 di Cincinnati con il risultato di 5-7, 7-6, 7-6.
Diventano così 39 i titoli '1000' vinti dal ventitré volte campione Slam in carriera, il primo di una stagione dominata soprattutto negli Slam.
Il match finale
È un inizio di match che sembra equilibrato, ma che nasconde sempre insidie e soprattutto turning point inaspettati.
Concedono poco entrambi nei primi turni di servizio, ma i primi problemi arrivano per Djokovic. Nel quinto game, il serbo va in difficoltà e, sebbene non conceda alcuna palla break, è costretto ad andare ai vantaggi per difendere il punteggio.
Poi, è tempo di Djoko: alzando il livello della risposta, e venendo meno il servizio ad uscire dalla destra di Alcaraz, riesce a strappare il servizio non concedendo neanche un 15 all’avversario. Nel punteggio, lo spagnolo reagisce subito con il contro break.
Un recupero in rovescio, applaudito dal suo avversario, è solo una perla di un gioco però giocato male dal numero due del mondo. Così continua il set, tra errori del serbo e giocate di pura potenza dello spagnolo.
Sul 5-5, è Alcaraz a strappare il servizio e a regalarsi la chance di servire per il set. Qui il campione in carica di Wimbledon non sbaglia e chiude la prima pratica. Continua nel secondo set la sofferenza fisica che patisce Djokovic.
Non sembra un problema muscolare, da quello che si evince dal medical time out chiamato dopo aver perso il servizio nel terzo gioco del parziale. Senza forze, come se fosse lui il giocatore con più ore in campo o con più set giocati in questo torneo e non viceversa.
Quel game basta al numero uno per tenere a distanza il numero due, sempre più falloso e che si aggrappa soprattutto ad una buona prima. La verità, però, è che questo Cincinnati ha dato due indicazioni: Djokovic non muore mai e soprattutto i passaggi a vuoto di Alcaraz non mancano mai.
È quello che accade al nono gioco, dove è il due volte campione Slam a concedere su un piatto d'argento il controbreak, che riapre il secondo parziale. Forse rincuorato dal calo di Alcaraz, Djokovic si rimette in sesto e alza il livello, avvicinandosi e quasi pareggiando quello del suo avversario.
Ciò che permette ad entrambi di portarsi al tie-break. Anche questo, può sembrare equilibrato ma Djokovic ha messo un’altra marcia, lui che nei tiebreak ha percentuali mostruose. Dopo una sfida di slice, il rovescio di Alcaraz finisce a rete: così si riapre il match.
Nel terzo set, è equilibrio. I due si avvicinano sempre di più a quello che è il loro miglior tennis, con numeri di vincenti ed errori sembra assottigliarsi sempre di più. Il primo a concedere e annullare palle break è Alcaraz, nel quinto gioco.
Situazione che si ripete nel settimo game, il più combattuto dell’intero match. Esito, però, diverso: cinque palle totali, quattro annullate e una che finisce a rete: Djokovic si porta per la prima volta nel set decisivo in vantaggio.
Alcaraz inizia ad avvertire la stanchezza delle tante ore passate sul campo di Cincinnati e ogni suo game diventano una lotta sempre più serrata. Concede due championship point sul suo servizio, ma li annulla entrambi: uno con un passante di rara bellezza.
Chiamato a servire per il match, ecco lo show: tra palle break e championship point di intensità e bellezza infiniti, Alcaraz riporta tutto in parità. Quel game è solo un antipasto di un finale di un livello soprannaturale.
Lo spagnolo riesce a tenere il suo servizio e porta questa Djokovic, che era andato a servire per il match, a servire per rimanere nel match. Il serbo risponde presente e tutto si decide al tie-break. Si lotta con le unghia e con i denti, perché forze ne sono rimaste poche.
Djokovic sempre un passo avanti e questa volta, con match point a disposizione, non sbaglia. Photo credits: Getty Images
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