La migliore finale possibile diventerà realtà al Western & Southern Open e vedrà opposti, a 35 giorni di distanza dall’epico ultimo atto di Wimbledon, Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Le otto ore spese in campo nelle partite vinte contro Jordan Thompson, Tommy Paul e Max Purcell, hanno probabilmente inciso nella gambe dello spagnolo; non nella mente di un alieno atterrato a Murcia il 5 maggio 2003.
Grazie a un’insperata rimonta e al match point annullato a Hubert Hurkacz, Alcaraz ha difeso la prima posizione del ranking mondiale e conquistato la sedicesima finale in carriera, la quinta in un evento Masters 1000.
Il 20enne ha superato Hurkacz con il punteggio di 2-6, 7-6( 4) , 6-3 ed è diventato il più giovane finalista a Cincinnati da Pete Sampras nel 1991. Il servizio ha facilitato il compito del polacco nel set inaugurale: sono infatti tre le palle break annullate con un ace e due con un servizio vincente.
Il nativo di Wroclaw si è salvato in apertura e sorpreso subito Alcaraz in risposta giocando un game perfetto. Lo spagnolo ha avuto tre occasioni per pareggiare i conti tra il quinto e il settimo game; Hurkacz non ha abbassato la guardia e ha addirittura trovato il secondo break.
Atp Cincinnati - Sarà super finale tra Djokovic e Alcaraz
Il polacco ha continuato a spingere con il servizio nel secondo set e, dopo aver salvato un durissimo terzo game, si è procurato un match point sul 5-4.
Un grave errore di dritto gli ha impedito di chiudere il match costringendolo al tie-break. Proprio in questo contesto, è stata inserita nel proiettore la stessa pellicola cinematografica utilizzata nei precedenti scontri diretti tra Alcaraz e Hurkacz.
Il polacco, avanti di un mini break, ha iniziato a vacillare e ha finito per perdere il controllo del dritto e il set. Si tratta del quinto tie-break su cinque vinto da Alcaraz ai danni di Hurkacz. La terza frazione di gioco non ha riservato ulteriori sorprese, perché Alcaraz ha imposto la legge del più forte.
Hurkacz ha affossato in rete un comodo dritto e ceduto la battuta nel quarto game senza mai più rendersi pericoloso in risposta. Finale numero 135 in carriera - la 57esima in un Masters 1000 - per Djokovic. Il serbo è apparso piuttosto nervoso nel corso del match contro Alexander Zverev; questo non gli ha impedito di imporsi comunque con il punteggio di 7-6( 5) , 7-5.
Il belgradese ha rimediato a un inizio da incubo cancellando tre occasioni consecutive al suo rivale. Djokovic non ha risolto i suoi problemi al servizio ed è stato costretto ai vantaggi anche nei successivi due turni di battuta.
La tempesta si è abbattuta su Zverev sul 5-4, quando da 40-0 si è trovato a fronteggiare tre set point. Il 26enne ha reagito da campione e lasciato fermo Djokovic con tre efficaci prime palle. Un brutto errore a rete, però, gli è costato il tie-break e buona fetta della partita.
Il tedesco ha accusato il colpo e perso il servizio nelle fasi iniziali del secondo parziale calibrando male il rovescio. Djokovic ha gestito con tranquillità il vantaggio fino al game che avrebbe potuto calare il sipario.
Quattro errori gratuiti - due consecutivi con il dritto - hanno rimesso in carreggiata Zverev. Nel momento più complicato dell’incontro, Djokovic ha risposto nuovamente presente e stupito il rivale sulla palla break con un velenoso contropiede.
Il serbo non ha ripetuto lo stesso errore due volte e ha raggiunto in finale Alcaraz.
Photo Credit: Reuters