Atp Roma - Schwartzman vince un match epico con Shapovalov, è finale con Djokovic
by ANDREA ANIELLO | LETTURE 9581
Dopo il capolavoro firmato contro Rafael Nadal ai quarti, Diego Schwartzman batte Denis Shapovalov in quello che rischia di essere ricordato come il match dell'anno e centra la prima finale in carriera a livello 1000. Il 6-4 5-7 7-6(4) finale, maturato dopo tre ore e 13 minuti di autentico spettacolo, consente all’argentino di migliorare il già ottimo risultato raggiunto agli Internazionali d’Italia dodici mesi fa, quando Schwartzman si era spinto fino alle semifinali.
L’avversario che lo sconfisse lo scorso anno, al termine di una battaglia di quasi tre ore, sarà lo stesso che Diego si ritroverà di fronte domani, per quello che si prefigura come il match più importante della sua carriera: Novak Djokovic.
I precedenti vedono il serbo avanti 4-0, ma i due confronti disputati sul rosso sono stati entrambi all’insegna dell’equilibrio: oltre alla già citata semifinale di Roma 2019, Djokovic e Schwartzman si sono infatti dati battaglia anche al Roland Garros 2017, con il belgradese capace di spuntarla soltanto al quinto set.
Questo, unito allo stato di forma non ottimale di Nole, lascerebbe prefigurare una finale tutt'altro che a senso unico, anche se tutto dipenderà dalle capacità dell'argentino di recuperare le energie dopo due battaglie come quelle che lo hanno visto protagonista (e vittorioso) tra quarti e semi.
Shapovalov incanta il Centrale, ma non basta contro un eroico Schwartzman
C’è tutto Shapovalov nel primo set. Con un game disastroso, condito da due doppi falli, il canadese regala subito il break all’avversario, che scappa poi sul 3-0.
Dopo la sregolatezza, arriva però il genio: tra traccianti di dritto e rovesci in salto, Shapo resta in scia nel punteggio e poi sfrutta il braccino di Schwartzman per realizzare il contro-break al fotofinish. Al servizio per agganciare la parità, il classe ’99 manca due palle del 5-5, annulla un primo set point con una perfetta combinazione servizio-dritto ma poi capitola con due gravi errori di dritto spediti sotto al nastro.
La musica cambia nel secondo parziale, con uno Shapovalov a dir poco ispirato che scappa avanti di un break nel quinto game. Il canadese, che delizia i pochi spettatori presenti sul Centrale con giocate di altissimo livello tecnico, si procura a suon di vincenti altre due palle break nel settimo gioco, ma Schwartzman è bravo a salvarsi e a restare in scia nel punteggio.
Dopo un set dominato al servizio, Shapo viene tradito dalla prima proprio nel momento decisivo, quando serve per allungare il match al terzo: avanti di un 15, il canadese spreca con il dritto e consegna il contro-break con un sanguinoso doppio fallo.
Anche Schwartzman però mostra di non essere un cuor di leone, mancando una palla del 6-5 con un doppio fallo e poi subendo l’aggressività del canadese, che si riappropria immediatamente del break di vantaggio.
Chiamato ancora a servire per forzare il match al terzo, Shapovalov non manca stavolta l’appuntamento con il set, chiudendo sul 7-5 dopo aver annullato una pericolosa palla del contro-break con un millimetrico rovescio lungolinea.
La battaglia senza esclusione di colpi prosegue nel terzo parziale: il canadese è subito costretto agli straordinari, salvando tre palle break nel primo turno di servizio, ma poi ritrova un livello di gioco da marziano e strappa il servizio all’avversario con una serie di colpi fantascientifici.
La tensione e la stanchezza si fanno sentire, e a strappi di grande tennis si alternano momenti in cui sono gli errori a farla da padroni: se Shapo perde immediatamente il vantaggio con un game da dimenticare, nel gioco successivo è Schwartzman ad uscire mentalmente di scena e a riconsegnare all’avversario il prezioso break di vantaggio.
La pressione dell'argentino non diminuisce, e anzi nell'ottavo game arrivano per lui due palle break, che Shapovalov cancella con due autentiche magie. La terza palla break è quella buona: stavolta il dritto del canadese si spegne sotto al nastro e regala al sudamericano il 4-4.
Ma la girandola di emozioni non accenna ad esaurirsi: nel gioco successivo, Shapovalov vola sul 15-40 chiudendo con un dritto inside-in uno degli scambi più spettacolari del torneo. Puntuale arriva la replica di Schwartzman, che risale 30-40 e poi annulla anche la seconda palla break al termine di un altro scambio troppo bello per essere vero.
Alla fine, però, il sudamericano non può fare altro che arrendersi, dopo l'ennesima riga colpita da uno splendido rovescio lungolinea dello scatenato canadese. Avanti di un break per la terza volta nel set, per la terza volta Shapovalov si fa recuperare, giocando un brutto decimo game e vedendo sfumata l'opportunità di servire per il match.
Senza ulteriori sussulti si approda al tie-break, dove il canadese graffia subito il mini-break con una gran risposta di dritto su una timida seconda dell'avversario. Anche nel tie-break, come successo nel corso di tutta la partita, i capovolgimenti di fronte non mancano: un dritto in corridoio e l'ennesimo doppio fallo consentono infatti a Schwartzman di portarsi sul 2-1 e servizio.
Avanti 4-2, il sudamericano avrebbe a disposizione un mini-match point, ma fallisce clamorosamente un comodo passante di rovescio e consente così all'avversario di rifarsi sotto sul 3-4. Nel momento decisivo, a fare la differenza è comunque la maggiore esperienza di Schwartzman, che resta solido da fondo e archivia la pratica sul 7-4 dopo più di tre ore di tennis paradisiaco. Photo Credit: Getty Images