Abbiamo sempre sognato di avere un tennista come lui. Intendiamoci: Matteo Berrettini non è forgiato da un talento cristallino e si è costruito col lavoro, ma a renderlo speciale è l'atteggiamento. Per decenni, i tennisti italiani hanno dovuto fare i conti con la famosa frase di Nanni Moretti, che durante il film "Aprile" li definiva “sempre a caccia di scuse”.
Magari non era vero, ma i luoghi comuni sono duri a cadere. Per questo, vedere un azzurro così positivo, attento, dall'atteggiamento impeccabile, è balsamo per ogni appassionato
. E poi Matteo è dotato del fisico ideale per il tennis moderno: alto quasi due metri, possiede i colpi "giusti" (servizio e dritto) e sta venendo su bene, persino più in fretta del previsto.Ha compiuto 23 anni un paio di mesi fa e ha appena fatto irruzione tra i top-30. Non gli basta, e lo sta dimostrando alla Mercedes Cup di Stoccarda. Esprimendo un tennis dirompente, perfetto per l'erba, è piombato in semifinale senza perdere un set.
Di più: deve ancora concedere una singola palla break nel torneo. Al di là dei numeri, il netto 6-3 6-3 con cui ha superato Denis Kudla vale ancora di più rispetto ai successi su Kyrgios e Khachanov. Il primo è in stato confusionale e deve ancora capire cosa vuole dalla vita, il secondo è reduce da un Roland Garros molto faticoso ed era al primo torneo senza la moglie, incinta di sei mesi.
Al contario, Kudla è un buon giocatore e aveva superato Gael Monfils negli ottavi. Per informazioni sulle sue capacità erbivore, chiedere a Roger Federer. Lo scorso anno, lo statunitense nato in Ucraina lo aveva messo alla frusta nella semifinale di Halle.
Contro Berrettini, invece, non ha avuto chance. Il romano conosceva poco l'erba, ha giocato i primi tornei sul verde lo scorso anno, ma la combinazione servizio dritto fa male. Ed sta migliorando sensibilmente anche con il rovescio.
Lo ha mostrato nella sgambata mattutina al TC Weissenhof, in cui ha preso rapidamente il comando e non lo ha più mollato. Conosceva Kudla, avendoci giocato già cinque volte (con tre sconfitte), e non gli ha permesso di respirare, bombardandolo col servizio.
Le percentuali di Matteo sono da top-player: 74% di prime palle in campo, con un fantastico 86% di trasformazione. Ancora più impressionante, se possibile, il dato sulla seconda palla: 80%. Quando i tuoi turni di servizio sono inavvicinabili, quelli di risposta sono un'altra cosa.
Si può rischiare, persino sperimentare. Matteo è emerso alla grande dall'unico momento di (relativa) difficoltà, sull'1-2 nel secondo set. Aveva iniziato con un fantastico passante “no-look” dopo essere stato scavalcato da un pallonetto.
Altri avrebbero tentato il tweener, lui sa essere concreto anche nella spettacolarità. Tuttavia si era trovato 30-30, punteggio quasi inedito nella sua settimana tedesca. Nessun problema: due ace consecutivi. Il break decisivo arrivava nel game seguente, concretizzato da un punto giocato nel migliore dei modi: contenimento con il rovescio, sapiente utilizzo dello slice in attesa della palla giusta per picchiare con il dritto.
Già che c'era, ha scippato il servizio a Kudla nell'ultimo game, chiudendo con un eccezionale dritto in corsa. È semifinale per Matteo, ma non è detto che sia finita qui. Intanto si gode un best ranking che lo proietterà intorno alla 25esima posizione (ma potrebbe salire ancora), dato interessante perché non solo sarà testa di serie a Wimbledon, ma potrebbe rientrare tra i primi 24 del seeding ed evitare uno dei primi otto in un eventuale terzo turno.
Inoltre, l'ATP Race lo vede in 21esima posizione. Significa che in questo 2019 il suo rendimento è da top-20. La buona notizia è che i margini di miglioramento sono notevoli e sensibili. In semifinale se la vedrà con un giocatore di casa, Jan Lennard Struff, che nel match successivo ha superato Lucas Pouille con un doppio 6-4.
Avversario ostico, che gioca un tennis speculare al suo, nonché in ottima forma. Un test importante per capire quanto vale il Berrettini attuale. Comunque vada, c'è davvero da essere ottimisti. Clicca qui per tutti i risultati di giornata