Da quelle parti, gli italiani vengono chiamati “Tanos”. Un termine che Fabio Fognini conosce bene, essendo allenato da un coach argentino (Franco Davin). Un termine che spera di sentire spesso nelle prossime due settimane, in cui sarà impegnato ai tornei ATP di Cordoba e Buenos Aires.
L'azzurro è sbarcato nella seconda città argentina con lo status di prima testa di serie (acquisito dopo il forfait di Dominic Thiem) e conosce il nome del suo primo avversario: Aljaz Bedene, che al primo turno ha superato in due set Maximilian Marterer.
Ma hanno tanta voglia di sentir parlare di “Tanos” anche Marco Cecchinato, Lorenzo Sonego e Alessandro Giannessi. Il primo è la seconda testa di serie, mentre il torinese è stato tra i protagonisti della prima giornata.
Nel caldo lunedì argentino, non ha lasciato scampo a Pablo Andujar, giocatore esperto e di qualità. Impressiona la facilità con cui si è imposto: 6-3 6-2 contro uno specialista, spesso competitivo in tornei di questo tipo.
Uscito dai top-100 dopo aver scontato la cambiale australiana, il torinese ha scelto di giocarsi le sue carte in Sudamerica: decisione legittima, perché tutto sommato è nato e cresciuto sulla terra battuta. L'obiettivo è raccogliere punti pesanti, che non sarebbero stati semplicissimi da ottenere nei tornei indoor.
Negli ottavi se la vedrà con il vincente di Jarry-Londero: il cileno è reduce dalla vittoriosa trasferta di Salisburgo, in cui il suo Cile ha strappato il pass per le “Finals” di Madrid. Sarebbe davvero un bel test.
Disco rosso per Paolo Lorenzi, ma ci poteva stare: reduce dall'infinita battaglia contro Alessandro Giannessi nel turno di qualificazione (tre ore e un quarto, chiuse al tie-break del terzo set), ha patito le fatiche contro Guido Pella.
Un netto 6-1 6-3 che non sorprende: a 37 anni, e dopo quasi un decennio a livelli altissimi, il fisico di “Paolino” ha bisogno di più tempo tra un match e l'altro. Il ripescaggio lo ha spedito in campo quando doveva ancora smaltire le tossine del match contro Giannessi, che peraltro ha avuto forti implicazioni emotive (i due si sono allenati insieme a lungo, presso il Centro FIT di Tirrenia).
A proposito di Italia: con gli esordi di Fognini e Cecchinato ancora rimandati, martedì scenderà in campo il solo Alessandro Giannessi. Lo spezzino avrà un match “scivoloso” contro il brasiliano Thiago Seyboth Wild, vincitore allo scorso Us Open Junior (quando batté in finale Lorenzo Musetti), giovane che si è fatto le ossa nel circuito Futures e quest'anno cerca un salto di qualità.
Certo, fa impressione una wild card per un giovane brasiliano in un torneo argentino... Si gioca per affrontare Diego Schwartzman, n.3 del tabellone. Curiosità: l'evento avrebbe dovuto giocarsi presso il Cordoba Lawn Tennis Club, ma il sostegno delle istituzioni ha permesso di costruire un impianto tutto nuovo (anche se provvisorio) nei pressi dello Stadio Mario Alberto Kempes, intitolato al mitico centravanti dell'Argentina Campione del Mondo nel 1978.
A Cordoba fa caldo: per questo questo, hanno scelto di collocare i match dalle 15.30 locali, con tante sessioni serali (anche la finale, domenica, si giocherà alle 19.15). L'unica eccezione sarà mercoledì, perché nel vicino stadio si giocherà un match di Copa Libertadores tra i padroni di casa del Talleres e il San Paolo: meglio evitare pericolose concomitanze.
Il campo centrale può contenere fino a 4.000 spettatori, ma il progetto della società organizzatrice è creare un impianto definitivo, anche perché l'accordo con l'ATP è di dieci anni. Vedremo se la risposta del pubblico convincerà ad effettuare l'investimento.
Le vittorie dei tennisti di casa darebbero una mano, ma a Cordoba è pieno di italiani che fanno sul serio....
ATP CORDOBA, 1° turno: |
Aljaz Bedene (SLO) b. Maximilian Marterer (GER) 6-3 6-4 |
Pedro Cachin (ARG) b. Cameron Norrie (GBR) 6-4 6-4 |
Guido Pella (ARG) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-1 6-3 |
Lorenzo Sonego (ITA) b. Pablo Andujar (SPA) 6-3 6-2 |
Carlos Berlocq (ARG) b. Malek Jaziri (TUN) 3-6 6-4 |