Terza giornata di gare a Buenos Aires, che in chiusura di programma ha visto esordire Dominic Thiem, campione nel 2016. L’austriaco non ha avuto grossi problemi contro Horacio Zeballos, sconfitto con il punteggio di 6-4 6-3.
Thiem ha dovuto annullare una sola palla break nel suo primo turno di battuta dell’incontro, strappando poi il servizio nel game successivo grazie a un passante di rovescio in allungo e a un dritto vincente dal centro verso sinistra. Zeballos è molto bravo ad annullare due palle dell’1-4 – bellissima la demi-volée sul primo break point e quella per concludere il game -, ma Thiem serve benissimo e conserva il vantaggio fino al 6-4 finale.
Nel secondo parziale l’argentino rimane attaccato alla partita nonostante le difficoltà del secondo e terzo turno di battuta (due palle break annullate nel terzo gioco), con Thiem che domina sulla diagonale destra, rendendo quasi sempre inoffensivo il rovescio a una mano del mancino sudamericano. Zeballos prova a variare il gioco cercando anche qualche corpo a corpo nei pressi del net, ma all’inizio del settimo game esagera e perde un punto che si rivelerà cruciale, perché poco dopo Thiem conquisterà il break con una splendida combinazione di colpi in lungolinea, prima con il rovescio e poi con il dritto. Il numero uno del seeding oggi serve benissimo (77% di prime palle in campo, 71% di punti vinti con la prima, addirittura 75% con la seconda, con cui invece Zeballos ottiene un negativo 8/20) e archivia l’incontro dopo un’ora e mezza. Prima vittoria stagionale per Thiem sulla terra rossa, l’84esima della sua carriera (74% il suo record finora).
Al prossimo turno affronterà Guido Pella, in vantaggio 2-1 negli head to head, ma recentemente sconfitto al primo turno degli Australian Open. L’argentino ha superato con un netto 6-2 6-4 Fernando Verdasco, che quest’anno non ha ancora sconfitto un giocatore compreso tra i primi 60 del mondo e che in quattro tornei disputati non ha ancora vinto due partite di fila.
Successivamente è arrivata la prima sorpresa della kermesse argentina, perché Albert Ramos-Vinolas, recente finalista a Quito, è stato superato in rimonta da Aljaz Bedene con lo score di 3-6 7-5 6-1. Dopo aver deciso il primo parziale con un break al sesto gioco, nel secondo lo spagnolo non ha concesso quasi nulla, salvo poi subire un parziale mortifero di otto giochi a uno dal 6-3 5-5, che gli costerà l’intero match.
Ai quarti Bedene giocherà contro Diego Schwartzman, che ha battuto per la terza volta su quattro Thomaz Bellucci con il punteggio di 3-6 6-3 6-2. Il brasiliano parte meglio, consapevole del fatto che, se vuole avere una chance di vittoria, ha bisogno di un rendimento elevato con il servizio e con il dritto lungolinea. Bellucci serve molto bene, mettendo il 63% di prime in campo e vincendo 10 punti su 12 in questa situazione, ottenendo qualche punto anche con il rovescio, specialmente quando può colpirlo senza arrivare in corsa.
Dopo aver conquistato il primo set, però, i numeri di Bellucci alla battuta calano (chiuderà il match con il 64% di punti vinti con la prima e il 47% con la seconda), concedendo dieci palle break tra il secondo e il terzo parziale. Schwartzman, che nel circuito ATP è terzo per efficienza in risposta, macina gioco, apre sempre meglio gli angoli e si difende con una qualità superiore rispetto ai primi 40 minuti di gioco, invertendo l’inerzia degli scambi in cui è in difficoltà con maggiore frequenza rispetto all’inizio dell’incontro. Dall’altra parte Bellucci perde brillantezza e reattività con i piedi, con Schwartzman che dilaga nella frazione di gioco decisiva e chiude la partita dopo un’ora e 50 minuti.