Qualche rimpianto per Stefano Travaglia, che abbandona al primo turno l'ATP 250 di New York arrendendosi in tre set all'ex numero 25 del mondo Jeremy Chardy. Il tennista di Ascoli Piceno, che nell'ultimo turno di qualificazioni aveva annullato ben quattro match point a Tim Smyczek, ha quest'oggi da recriminare specialmente per tre palle break potenzialmente decisive e non sfruttate: una sul 6-5 in suo favore nel secondo set, e altre due (consecutive) sul 4-3 sempre in suo favore nel terzo.
Stefano deve dunque rimandare l'appuntamento con la seconda vittoria in carriera a New York, dove nell'agosto scorso il numero 132 del mondo batteva Fognini al primo turno degli US Open, firmando così il primo successo personale nel circuito maggiore.
Il 4-6 7-6(1) 6-4, maturato in rimonta dopo poco più di due pre di partita, regala al francese la seconda vittoria di una stagione fin qui decisamente sottotono. A decidere il primo set è il chirurgico break graffiato da Travaglia nel nono gioco.
Stefano, che concede le briciole nei propri turni di battuta e che solo una volta è costretto ai vantaggi, impatta sul 6-4 in appena mezz'ora di gara, forte di un perentorio 94% messo a referto con la prima di servizio.
Nel secondo i set i servizi continuano a farla da padroni, con qualche brivido da ambo le parti: l'azzurro salva due palle break consecutive nell'ottavo game, Chardy ne annulla una, pericolosissima, nell'undicesimo. Si approda dunque al tie-break, dove la maggiore esperienza del francese fa la differenza: Chardy domina incontrastato, e con un eloquente 7-1 rimanda le sorti della contesa al terzo e decisivo set.
Qui il dominio dei servizi si interrompe bruscamente: Travaglia concede il break in apertura, ma è bravo a piazzare l’immediato contro-break e ad impattare poi sul 2-1, con la possibilità di fare gara di testa.
I rimpianti del classe '91 si concentrano nell’ottavo game: avanti 4-3, Stefano vola 15-40, ma manca l’appuntamento con le due palle break. Rivitalizzato dal pericolo scampato, Chardy si procura due palle break di fila nel turno successivo, capitalizzando alla prima occasione e regalandosi così l’opportunità di servire per il match.
L'esperienza e la capacità di gestire simili situazioni, ancora una volta, aiutano il transalpino, che con un autoritario turno di battuta tenuto a 15 chiude i conti sul definitivo 6-4. Tra lui e un posto ai quarti di finale c'è ora un altro qualificato, il 32enne spagnolo Adrian Menendez, che ha battuto a sorpresa 1-6 6-3 7-6(7) il numero 7 del seeding Steve Johnson, salvando un totale di 5 match point.
L’americano ha letteralmente buttato al vento la partita, sprecando dapprima due match point sul 5-3 del terzo set e servizio Menendez, quindi l'opportunità di servire per il match avanti 5-4 ed infine altri tre match point consecutivi sul 6-3 in suo favore nel tie-break.
Prosegue dunque il 2018 disastroso dell'ex numero 1 d'America, mentre l'iberico centra un successo (il terzo in carriera) che a livello ATP gli mancava dal luglio 2015 (torneo di Bogotà). Tra gli altri match di giornata, continua la risalita di Kei Nishikori.
Dopo il trionfo al Challenger di Dallas, il numero 5 del seeding supera 7-5 6-3 la wild card statunitense Noah Rubin ed infila la sesta vittoria consecutiva. Per il quattro volte campione di Memphis (torneo quest'anno sostituito proprio da New York) c'è adesso agli ottavi Evgeny Donskoy, impostosi 7-5 6-1 su Estrella.
Clicca qui per visualizzare i risultati dell’ATP 250 di New York