Terza giornata di gare a Montpellier, dove si sono conclusi gli incontri di primo turno, con due ottavi di finale a fare da antipasto alle prossime giornate ricche di tennis che caratterizzeranno l'Open del Sud della Francia.
C’era grande curiosità nel vedere l’esordio a Montpellier di David Goffin, che proprio ieri è riuscito ad acquisire i diritti dei suoi match del torneo per trasmetterli sulla sua pagina Facebook, dal momento che nessuna emittente belga aveva deciso di comprarli. L’avversario odierno era Gilles Simon, che in tre scontri diretti contro Goffin aveva avuto la meglio in due occasioni, compresa quella di Shanghai dello scorso ottobre.
Si parte con entrambi in grossa difficoltà al servizio: sia Goffin che Simon rispondono benissimo, specialmente sulla seconda, dove nessuno dei due supera il 30% di resa (21% per il belga, 22% per il francese). Dal sesto game Goffin inizia a ricavare più punti con la prima slice esterna da destra, ma non riesce a trovare ritmo da fondocampo, soprattutto dalla parte del dritto. Simon continua a offrire palle senza peso al suo avversario, che in questo modo non riesce ad avere il predominio negli scambi da fondocampo.
Dopo sei break nei primi otto giochi, lo strappo decisivo arriva sul 4 pari, con Simon che concede qualcosa di troppo con il rovescio e non riesce nell’ennesimo controbreak e Goffin che riesce così ad aggiudicarsi il parziale d’apertura con il punteggio di 6-4.
Simon oggi verticalizza frequentemente il gioco, attaccando Goffin seguendo a rete un’accelerazione in lungolinea con il dritto, ma senza ottenere ottimi risultati nei pressi del net. Il francese va così subito sotto di un break. Andando avanti emerge sempre di più come Simon non abbia ancora recuperato dai problemi muscolari avuti a Melbourne, che lo hanno costretto al ritiro nel corso del match di secondo turno contro Carreno Busta.
Nel sesto game il francese si procura una chance per rientrare in partita, ma non riesce a convertirla, stampando sul nastro un’accelerazione di rovescio, colpo che oggi ha funzionato davvero poco. Goffin serve decisamente meglio (83% di prime palle, dopo il 56% del primo set) e concede molti meno errori gratuiti. La testa di serie numero uno non ha più problemi e chiude la sfida con il punteggio finale di 6-4 6-2 in un’ora e 23 minuti di gioco. Ai quarti attende Khachanov o Berankis.
Nel pomeriggio era arrivata anche la vittoria di Richard Gasquet, atteso all’esordio da Daniil Medvedev, che però non ha opposto alcuna resistenza. Come spesso gli accade, Medvedev inizia la partita faticando ad attivarsi, mostrando problemi soprattutto in termini di reattività. Il russo rischia l’accelerazione anche senza bene arrivare sulla palla, commettendo diversi errori anche sotto il profilo tattico. Gasquet mette solamente il 44% di prime in campo, ma concede comunque le briciole al servizio e conquista così il set con il punteggio di 6-0, il 47esimo della sua carriera nel circuito maggiore (l’unica sconfitta in carriera in questa situazione risale alla finale di Estoril 2007 contro Djokovic).
Medvedev appare estremamente nervoso e cede la battuta anche all’inizio del secondo parziale, sbagliando molto di dritto e gettando a terra la racchetta alla fine del primo game. Come visto più volte nelle ultime settimane, il francese gioca un tennis propositivo, senza rimanere troppo distante dalla riga di fondocampo e mostrando un’ottima condizione atletica. Medvedev prova anche a variare il gioco chiamando a rete il suo avversario, che però è bravissimo a risolvere qualsiasi problema provi a presentargli il russo. Rispetto all’inizio, Medvedev ottiene più punti dal servizio (9/14 con la prima in campo), ma non è mai competitivo in risposta, con Gasquet che non concede mai una palla break e che archivia così la pratica in 56 minuti con il punteggio finale di 6-0 6-3. 21esima vittoria in questo torneo per il tennista nato a Béziers – nelle ultime cinque edizioni è sempre arrivato in finale, vincendo tre volte.
Al secondo turno affronterà Pierre-Hugues Herbert, che ha sconfitto Kenny De Schepper dopo 2 ore e 22 minuti di battaglia con lo score di 7-6(4) 6-7(5) 6-4. Da segnalare anche il ritiro di Dustin Brown, arrivato a un passo dalla vittoria contro Nicolas Mahut. Davvero sfortunato il tedesco di origini giamaicane, che, prima di infortunarsi, era avanti 7-6(2) 5-2. Nel primo punto dell’ottavo game, poi, per colpire un passante dietro la schiena – peraltro riuscito con successo –, si è fatto male alla parte inferiore della schiena. Dopo essersi accasciato a terra, è intervenuto il medico, Brown si è rialzato, ma ha dovuto abbandonare il campo in lacrime. Accede dunque al secondo turno Mahut, che domani sfiderà Tsonga.
In chiusura di programma è arrivato anche il successo di Andrey Rublev, che ha letteralmente preso a pallate Jeremy Chardy concedengoli solamente tre game.
Rublev inizia molto bene, approfittando di tutte le seconde palle che Chardy gli propone. Il russo domina con entrambi i fondamentali, Chardy non riesce a tenerlo fermo con continuità con i colpi di inizio gioco e va subito sotto 3-0. Rublev toglie sempre più certezze all’avversaria, specialmente dalla parte del dritto, incidendo poi sul suo rovescio. Il primo set finisce 6-2 in favore di Rublev, che poi scappa subito 3-0 anche nel secondo.
Chardy prova a farsi pericoloso in risposta e nel terzo game riesce a trovare profondità proprio con questo fondamentale arrivando fino ai vantaggi, ma il nastro aiuta Rublev a consolidare il break di vantaggio. Chardy trova qualche buona accelerazione di dritto, ma soltanto in maniera sporadica; il numero 6 del seeding non concede respiro al francese, non ha pause al servizio e chiude 6-2 6-1 in 61 minuti. Ai quarti sfiderà Tsonga o Mahut.