La logica suggerisce che quando ci concentriamo e diamo un nome ad esperienze interne difficili come nervi e rabbia, la loro intensità può crescere, ma i ricercatori hanno scoperto che accade l’opposto. Come mai? Quando rendiamo le sensazioni in parole si attiva una regione frontale a destra del nostro cervello, chiamata la corteccia pre-frontale ventrolaterale, questa regione ha anche un’altra funzione: tranquillizza la parte emozionale del cervello, chiamata amigdala. Così quando la corteccia pre-frontale ventrolaterale si attiva, agisce come un freno per il centro emozionale del nostro cervello.
“Attenzione cosciente”
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