Sono figlio di un epoca in cui si è dato molto peso al talento. E ci si è concentrava sull'ottimizzare gli allenamenti senza dare peso alle emozioni. Io ero tipo emotivo e questo mi ha limitato moltissimo durante il mio tennis. Ero un tennista discreto, ma in gara avevo sempre avuto risultati deludenti. Non mi sentivo apprezzato ne' riconosciuto questo innescava un circolo vizioso.
Succede di continuo: l'allenatore non dà fiducia agli elementi meno brillanti, demotivandoli sempre di più. Spesso sono le aspettative che ci fregano: nostre e quelle degli altri nei nostri confronti. Al contrario: in ognuno di noi si nasconde un campione che aspetta solo di essere svegliato.
Continua...