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LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE...


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Nella società odierna in cui fame e ricchezza sono le due parole chiave intorno alle quali ruota l' esistenza e la felicità umana, è un onore e un piacere poter ammirare sul Centre Court di Wimbledon il talento cristallino di Dustin Brown, anni luce lontano da quelle "macchine umane" che impersonificano il tennista moderno. Tutti noi amiamo vedere un tennis spumeggiante ricco di discese a rete, drop, stop volley e vere e proprie magie difficili anche solo da immaginare. Eppure al termine di un match esaltante nel tempio del tennis mondiale, che ha visto il tennista tedesco di origine jamaicana sconfiggere in quattro set di "pura follia" Rafael Nadal, ci siamo domandati: perchè un giocatore con questo talento non si dedica seriamente e totalmente al tennis? Perché non gioca con più assiduità nel circuito maggiore? E soprattutto, perché non ambisce ad occupare una posizione stabile nei primi 100 giocatori del mondo?

La risposta è molto semplice ma al tempo stesso di difficile comprensione per chi come noi è guidato dal Dio denaro e non riesce socialmente ad accettare l' idea di giocare a livello professionistico per il puro gusto di divertirsi e divertire. Questa strofa tratta dalla canzone "Tanti anni fa" di Brusco riassume e sottolinea i dettami su cui si fonda la nostra società:

"Un giorno diranno tanti anni fa com' era messa male l' umanità. La gente era strana non sorrideva, piangeva e correva di qua e di là. I figli diranno ma è vero papà che avevano il denaro come divinità? La gente era matta perché aveva il terrore di amare e provare felicità..."

Continua...

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