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Per vincere bisogna saper perdere


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Invece di considerare la sconfitta come un “evento mortale”, perché non tentiamo di guardarla come un’opportunità straordinaria di rinascita? Perché non proviamo a trarre un insegnamento da questo evento che fa parte della vita di un atleta?

Vincere è facile e comodo: gloria, medaglie, foto, complimenti… La sconfitta, invece, porta a pensare agli errori fatti, alla delusione che provano le persone che credevano in noi, e ci tormentiamo e ci disperiamo pensando a tutti gli aspetti negativi dell’insuccesso. Quindi, la sconfitta lavora dentro e talvolta provoca ferite che non si rimarginano, al punto che atleti non ancora temprati possono persino arrivare ad abbandonare la loro carriera dopo una delusione che brucia.

Anche perché, in termini di apprendimento, la lezione che deriva da una sconfitta viene ricordata molto più a lungo delle emozioni effimere collegate ad una vittoria. Il problema è trovare la giusta potenza mentale per accettare un insuccesso, perché occorre molta più energia rispetto a quella che lasciamo fluire da tutti i pori per godere le gioie di una vittoria, e tutto questo ha un prezzo molto alto in termini di autostima e di energia da dedicare ai nostri obiettivi.

Continua...

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